29 Marzo 2017

Week end nel Sulcis

di Redazione Cralt Magazine
L'impianto smise di funzionare dopo la seconda guerra mondiale con il progressivo abbandono dell'attività estrattiva della zona. Oggi, grazie a un'opera di restauro portata a termine negli ultimi anni, è possibile visitarlo.

Dal punto di vista geografico e geomorfologico, il Sulcis ha una forte caratterizzazione in quanto quasi completamente delimitato dal mare e dall'omonimo massiccio montuoso, che lo isolano dal resto della regione. Nel 1882, un giovanissimo Gabriele D'Annunzio visitò il sito originario per un articolo e descrisse la triste condizione dei minatori, denutriti e sottoposti a ritmi di lavoro massacranti.

Porto Flavia,progettato dall'ingegnere Cesare Vecelli e realizzato nel 1924, prese il nome dalla figlia primogenita dello stesso. Pur essendo un sito minerario non fu in realtà una miniera, bensì un porto d'imbarco del materiale estratto dalla montagna.

L'intera installazione portuale fu realizzata scavando all'interno della montagna a picco sul mare due gallerie sovrapposte, quella superiore da dove arrivavano i materiali estratti e quella inferiore da dove, per mezzo di un nastro trasportatore estraibile, il materiale veniva caricato direttamente sulle navi alla fonda. Tra le due gallerie erano sistemati nove enormi silos per lo stivaggio del materiale capaci di contenerne fino 10000 tonnellate.

La realizzazione dell’ opera consentì di abbattere i costi di imbarco dei materiali che, fino ad allora, venivano caricati a mano nelle bilancelle carlofortine (piccole imbarcazioni a vela latina) per essere trasportate nei magazzini dell'isola di San Pietro, dalla quale venivano poi imbarcate per le località di destinazione.


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