Ebbene si è arrivata finalmente anche a Bologna una mostra mitica che, oltre alle opere del celebre genio della pop art, avrà anche quelle di Jean- Michel Basquiat, Keith Haring, Kenny Scharf, Donald Baechler, Ronnie Cutrone, Peter Schuyff, Julian Schnabel, David Salle, Robert Longo, Alex Katz, Francesco Clemente, Jeff Koons, Allan McCollum, Haim Steinbach, Richard Prince, Sherrie Levine, Cindy Sherman, Barbara Kruger, Jenny Holzer e Robert Mapplethorpe.
La mostra racconta una storia che inizia nel 1968 quando Andy Warhol, dopo essere stato vittima di un attentato (che per poco non gli costa la vita) da parte di Valerie Solanas, cambia il proprio metodo di lavoro limitandosi in larga parte a realizzare ritratti su commissione e divertendosi a scattare migliaia di foto con la polaroid.
Partendo dal periodo più riflessivo dell’artista (subito dopo questo episodio), le opere esposte a Palazzo Albergati raccontano il decennio successivo, quei sette anni in cui Warhol torna al centro della vita artistica e sociale di New York: in mostra quegli anni ’80 quando l’artista si pone quale autentico punto di riferimento generazionale per i giovani che in lui vedono un guru assoluto.