29 Maggio 2019

Viteliù. La nostra storia Italica

di Redazione Cralt Magazine
È un viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici quello dove ci condurrà Nicola Mastronardi, scrittore e saggista di Agnone, per metà molisano e per metà marsicano

 «Furono fatti scomparire, dispersi e assorbiti nell’avvolgente diluvio latino ma l’ammirazione per l’umano coraggio e la costanza rimane e non vi è luogo in cui sia espressa più eloquentemente che nelle parole del più patriottico degli storici romani: “Non fuggivano la guerra, ed erano così lontani dallo stancarsi di una difesa anche senza successo della loro libertà, che preferivano essere conquistati piuttosto che rinunciare a sforzarsi di vincere”». - Livio X 31.14 -

 È un viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici quello dove ci condurrà Nicola Mastronardi, scrittore e saggista di Agnone, per metà molisano e per metà marsicano. I protagonisti del racconto sono appunto gli Italici: i Sanniti, i Marsi, i Peligni, i Piceni, i valorosi dodici popoli dell’Appennino centrale che si unirono per combattere contro l’incontrastata potenza romana. Tra le valli e i monti dell’Alto Molise, la Marsica, la Conca Peligna, proveremo la sensazione di vivere un viaggio nella terra e nella storia, dalle quali si rivela l’origine di una nazione, l’essenza dell’identità scomparsa nei secoli. Si svela la Prima Italia.

Il convegno offrirà anche la possibilità di visitare gratuitamente Museo Civico Basilio Cascella. Qui Basilio Cascella, capostipite di una grande famiglia di artisti, ha dato vita ad una poliedrica produzione di stili e generi: amante della ricerca e della sperimentazione, si è cimentato con successo nella pittura, nella ceramica, nella fotografia, nella litografia e nell’editoria, precorrendo spesso i tempi soprattutto nella realizzazione di materiale pubblicitario. L’insieme dei lavori di Basilio Cascella comprende oli, acquerelli, disegni, pastelli, tempere, stampe, etichette e manifesti pubblicitari, editoria artistica, cartoline, litografie, ceramiche, e spazia dal verismo di fine Ottocento alle aperture simboliste culminanti nel capolavoro “Il bagno della pastora”.