La Puglia offre al visitatore tanti spaccati tutti diversi eppure tutti affascinanti e degni di essere toccati con mano. Un'escursione a Bitonto non vi sembri secondaria rispetto a nomi più altisonanti, non vi lasciate trarre in inganno dai nomi circuitati in maniera vorticosa; questo è un luogo che dopo averlo visitato vi lascerà un ricordo lungo ed indelebile.
Il nome della città è sicuramente di origine prelatina, basta confrontarlo con "Butua" presente in area balcanica e "Bohotros" in area illirica.
La probabile ma non certa origine del toponimo Botuntum, da "bonum totum", allude forse alla prosperità del luogo, in ambito agricolo. Altri studi affermano che il significato di Butuntum o Botuntum, sarebbe invece: città sotto la quale scorre acqua.
Bitonto è conosciuta come città degli ulivi per gli estesi oliveti che la circondano e la produzione olearia, rinomata già nel XIII secolo e perfezionata nel corso del XX secolo, che costituisce ancora oggi la più importante risorsa economica della città, e dà inoltre il nome al cultivar locale, cima di Bitonto.
La nostra visità comincerà dalla Porta Baresana per proseguire verso il Torrione Angioino, recentemente ristrutturato, per poi inoltrarsi nel cuore del centro storico ed arrivare alla Concattedrale di San Valentino, una delle più importanti di Puglia per il suo stile romanico pugliese. Edificio religioso legato alla figura dell’Imperatore Federico II di Svevia per l’ambone, decorato con paste vitree secondo modelli islamici e recante i bassorilievi degli imperatori svevi. Si proseguirà per la Porta della Scomunica, cosiddetta perché nel 1227 Papa Gregorio IX vi scomunicò lo stesso Imperatore. E per finire si visiterà Palazzo Sylos-Calò, edificato in stile tardo rinascimentale.
Per dettagli ulteriori: https://www.cralteventi.it/module/commessa/?id=10230