La Ca' d'Oro è forse uno degli edifici più famosi e ammirati del Canal Grande, gioiello dell’architettura gotica veneziana, paragonabile per ricchezza di decorazioni solo al Palazzo Ducale. Un tempo, percorrendo lo stesso cammino lungo questa via acquea, avremmo avuto il privilegio di godere delle perfette dorature che adornavano la facciata di questo palazzo che, appunto, proprio da esse prende il nome.
Fu il pittore francese Giovanni Charlier ad eseguire la doratura delle “pome” di pietra delle merlature, dei leoni sui capitelli d’angolo, dei cimieri sul vertice degli archi inflessi delle finestre. Oggi si può solo immaginare, con un grande rimpianto, il mutevole gioco dei cromatismi degli smalti rossi e azzurri incastrati nell’oro più splendente e che rendeva Ca’ d’Oro una delle meraviglie dell’architettura gotica di tutta Europa.
Scomparsi gli ornamenti, la facciata rimane comunque un accordo perfetto tra disegno e materia, linee e decori: rivestita completamente da marmi policromi che ne alleggeriscono la materialità, essa è ripartita orizzontalmente, chiusa da colonnine tortili binate ai lati e coronata da una linea di gronda a guglie, mentre verticalmente è definita dalla cornice duecentesca che si giustappone, con la sua leggerezza, ai forti chiaroscuri delle arcate dei loggiati.
La pienezza delle superfici, sulla parte destra, è subito smorzata dai motivi scultorei dei trafori a quadrilobi sulla parte sinistra, ottenendo così un risultato di estrema leggiadria e delicatezza.