Il Cralt, questa volta, propone ai soci non una semplice visita in uno dei tantissimi palazzi nobiliari che la storia ci ha regalato e tramandato ma la partecipazione ad un tassello di un progetto speciale di valorizzazione degli aspetti meno noti ma ricchi di significato del territorio siciliano finalizzato alla conoscenza e riscoperta delle storie, angoli e siti più reconditi del nostro territorio supportato da relativa attività promozionale.
Palazzo Chiaramonte, noto come lo “Steri”, è uno dei luoghi simbolo della città di Palermo. Racchiude sette secoli di arte e di storia della Sicilia ed è il primo esempio del nuovo stile architettonico che si affacciava in Sicilia all’inizio del 300, lo stile, detto appunto Chiaramontiano. Elegante e solenne il Palazzo è arricchito da splendidi colonnati e bellissime bifore e trifore.
Risalente al 1320, fu dimora di Manfredi I Chiaramonte, Conte dell’immenso e potente Feudo di Modica. Tra il 1468 e il 1517 ospitò i Vicerè spagnoli e tra il 1601 e il 1782 fu sede del Tribunale dell’Inquisizione, periodo in cui il Palazzo venne adattato al suo ruolo con la costruzione delle carceri e delle torture al piano inferiore del palazzo.
La sala “Terrana” o delle armi, uno dei gioielli del Palazzo rappresenta uno degli ambienti principali della originaria residenza Chiaramontiana, probabilmente, al tempo, destinata a pubbliche udienze. Pesantemente rimaneggiata all’epoca del Sant’Uffizio (vengono realizzate celle piccolissime celle distribuite in tre livelli), fu destinata a carcere dell’Inquisizione. Traccia, oggi, ne sono le pitture parietali ancora oggi visibili.
Ai piani superiori due grandi sale: al primo piano è la Sala Magna o dei Baroni ornata da un prezioso soffitto ligneo che rappresenta con le sue decorazioni un vero e proprio trattato di storia Medievale. La sala accoglie inoltre il celebre dipinto di Renato Guttuso, la “Vucciria”.
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