Scoprire e riscoprire il territorio porta con se un fascino doppio: da un lato ci si arricchisce culturalmente avvicinandosi a luoghi pregni di storia e che recano con se un portato anche di leggende che a volte sfociano in veri e propri miti. Dall'altro questo scoprire il territorio ci fa anche scoprire o riscoprire il gusto di stare insieme e di condividere momenti che andranno a formare o ad arricchire il nostro bagaglio.
Di questo schema sono l'esplicitazione più compiuta le nostre visite che come Cralt organizziamo.
Castello Bufalini nasce come fortilizio militare della famiglia ghibellina dei Dotti di Sansepolcro. In seguito alla battaglia di Anghiari, nel 1440, il fortilizio militare divenne avamposto militare a difesa del territorio di Città di Castello e venne distrutto sul finire del secolo XV per ordine della Repubblica Fiorentina.
Dal 1480 al 1988 ed in seguito ceduto allo Stato, è sempre appartenuto all'omonima famiglia, originaria di Città di Castello.
Al posto di un fortilizio distrutto, Nicolò Bufalini, figlio del priore di Città di Castello, Manno, erede del capostipite della stirpe Giovan Pietro, incaricò, nel 1487, l'architetto romano Mariano Savelli di progettare la costruzione di una fortezza quadrata con quattro torri di avvistamento.
La destinazione militare dell'edificio, però, durò poco: il conte di San Giustino Giulio I, nel 1530, incaricò il fiorentino Nanni Unghero, allievo di Antonio da Sangallo il Giovane, di elevare, al posto del forte, una dimora residenziale gentilizia con ariose logge e portici di gusto vasariano: vi risiederà, nell'ambito di una piccola corte, con le tre mogli che si avvicendarono, Giovanna di Bourbon del Monte, Elisabetta di Montevecchio e Francesca Turini che assicurerà la discendenza.
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