Un percorso di riscoperta ad opera del giornalista-scrittore Paolo Rumiz e dei suoi tre compagni: Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon, che hanno attraversato a piedi il tracciato originario dell'Appia Antica realizzando fotografie, documenti, racconti e anche un film.
Antimo Cesaro, Sottosegretario al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: "questa mostra rappresenta per il Ministero una buon prassi che stimola un incoming intelligente. Abbiamo bisogno – ha proseguito Cesaro - di attrarre un turismo diversificato che guardi le grandi città ma anche l'arte del nostro entroterra. Questi territori possono e devono vivere".
"Quando siamo stati qui - ha raccontato Rumiz - abbiamo sentito un'energia civica molto interessante sia da parte di chi era contrario che favorevole alla mostra. Parlare della Via Appia oggi, restituirla al Paese e proporla come grande cammino europeo al livello di quello di Santiago è un atto politico, nel senso più nobile del termine, perché riporta l'attenzione del Paese su terre che ai tempi di Roma erano il baricentro del Mediterraneo ed oggi sono uscite dall'immaginario collettivo. E significa inoltre dire agli abitanti di questi territori che sono appartenuti ad una grande epopea, ad un grande episodio narrativo".
"L'Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi" è il titolo della mostra in corso al Museo Archeologico di Santa Maria Capua Vetere, dove resterà fruibile fino al 25 marzo 2017.