Ogni anno, in autunno, come Territorio di Puglia e Basilicata non manchiamo all’appuntamento con la raccolta delle castagne,quasi fosse un atto di fede da rinnovare. Questo squisito frutto, figlio dell’albero del castagno, in passato ha rappresentato una parte fondamentale dell’alimentazione delle comunità locali,tanto da essere chiamato “il pan dei poveri”.
Abbiamo organizzato il week end nelle città di Maratea e Trecchina,tra il mare e la montagna. La cultura in tutte le nostre attività è una caratteristica che contraddistingue sempre ogni nostra iniziativa.
A Maratea
Il primo giorno l’abbiamo dedicato alla visita di Maratea,con il suo affascinante centro storico medievale sorto intorno a un Palazzo Baronale fatto di antiche case senza una apparente ragione urbanistica ma divise sapientemente tra loro da stretti vicoli con piccoli negozietti di artigianato locale. Poi la visita del Cristo Redentore,maestosa scultura alta quasi 22 metri che è posta sulla cima del monte San Biagio dove raggiungerlo con il pullman si è passati in un baleno dalla ragione della fede al brivido dei tornanti. Molti sono i soci che, saliti sino alla statua del Redentore, hanno potuto ammirare un panorama mozzafiato con la bella vista sul Golfo di Policastro.
La Sagra di Trecchina
Ha stupito la visita della Sagra di Trecchina piccolo paese incastonato su un altopiano nell’Appennino Lucano tra montagne ricoperte di boschi dai colori lussureggianti di diverse tonalità, tipiche di questa stagione. Una sagra che ha sapientemente messo insieme tutto quello che si affina alla castagna a partire dalle caldarroste ai dolci,gelati e miele tutti rigorosamente al gusto del prelibato frutto.
Il giorno successivo,poco lontano dal paese,ci siamo recati in un castagneto privato immergendoci nella natura,respirando l’aria frizzante di ottobre ascoltando le storie della guida,per condurci nel mondo della castagna. E finalmente, muniti di guanti e zainetto,molti hanno raccolto castagne, ricci e foglie, quest’ultime utili per comporre meravigliose composizioni.
La vacanza si è conclusa gustando i tipici piatti della tradizione lucana basata su semplici ingredienti del mondo contadino,lontani dai sofisticati piatti della cucina moderna.