Fino al 20 agosto, il Museo di Palazzo Mocenigo – Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, propone “Tramalogie. La Donazione di Anna Moro- Lin”, mostra a cura di Chiara Squarcina, promossa dal Comune di Venezia – Fondazione Musei Civici di Venezia, a poco più di due anni dalla scomparsa dell’artista.
Lidense, ma ligure di origine, Anna Moro-Lin è stata tra i grandi protagonisti della Fiber Art, l’Arte Tessile sviluppatasi a partire dal ventesimo secolo grazie anche all’artista francese Jean Lurçat, che si rifà all’arazzeria. Già a partire dal 1920 al Bauhaus si sperimentava l’uso di fibre e materiali come la seta artificiale, il metallo, il cellophane e la ciniglia nella disciplina di tessitura, tutte tendenze che hanno dato origine, trent’anni dopo, alla Fiber Art vera e propria. Il boom creativo effettivo però è stato negli anni 60/70 in cui questa forma d’arte ha raggiunto le sue forme più alte e disparate di espressione.
Il 23 giugno del 2020, Anna Moro-Lin aveva donato alla Città di Venezia un nucleo di 20 sue opere destinandole al Museo di Palazzo Mocenigo, Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo.
“L’arte di Anna Moro-Lin è stata consegnata alla storia grazie a questa donazione, afferma la Presidente della Fondazione Maria Cristina Gribaudi. Che qualifica la Donazione come “Un atto assolutamente generoso che darà l’opportunità, a quanti lo vorranno, di conoscere un capitolo importante della Fiber Art e cogliere gli sviluppi e le cifre caratteristiche di quest’artista lidense proveniente da un’antica famiglia veneziana che ha supportato e valorizzato da sempre la cultura e la sua diffusione”.
“Questa monografica consente approfondire, non solo la cifra creativa dell’artista ma anche la sua evoluzione intesa come superamento dei limiti che circoscrivevano l’espressività legata alla Fiber Art. Oggi queste opere sono un tassello determinante per la comprensione della mappatura generale dei linguaggi che sentono sempre più pressante la necessità di incrociarsi e interagire con il reale e un’ardita e quanto mai possibilistica visionarietà”.
Il percorso si snoda in venti sale al primo piano nobile, raddoppiando le aree espositive aperte nel 1985. È stata inoltre realizzata una nuova sezione dedicata al profumo con cinque stanze dedicate, dove strumenti multimediali ed esperienze sensoriali si alternano in un percorso di informazione, emozione, approfondimento.
L’ambiente nel suo insieme evoca diversi aspetti della vita e delle attività del patriziato veneziano tra XVII e XVIII secolo, ed è popolato da manichini che indossano preziosi abiti e accessori antichi appartenenti al Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume (ora Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo), annesso al Museo. Moda e costume, con particolare riferimento alla storia della città, caratterizzano dunque da subito la ricerca e l’attività espositiva del Museo, nel contesto ambientale del palazzo gentilizio dei Mocenigo.
Le attività del Museo di Palazzo Mocenigo oltre a focalizzarsi sulla valorizzazione del patrimonio tessile attraverso l’accesso e lo studio guidato dei manufatti conservati presso i depositi, saranno dedicate allo studio della collezione di flaconi Storp che, data in comodato a lungo termine a Fondazione Musei Civici, consentirà di incrementare il supporto narrativo della sezione dedicata al profumo. In considerazione del prestigio di questo nucleo saranno proposte anche iniziative specifiche in collaborazione con MAVIVE