Una visita al centro storico con particolare interesse per Palazzo Reale che è situato nell’omonima piazzetta che si affaccia sull’enorme Piazza Castello. Elogio della magnificenza sabauda e si continua la visita con il “salotto di Torino”, ovvero Piazza San Carlo.
Numerosi sono i caffè che qui si affacciano, tra cui il lo storico Caffè Torino, sempre in Piazza San Carlo, potrete ammirare le due bellissime “Chiese Gemelle” di Torino in stile barocco e dedicate a San Carlo Borromeo e a Santa Cristina, Piazza Carignano: una delle storiche e più belle piazze di Torino.
Una vera e propria perla su cui si affacciano vari edifici in stile barocco e dove potrete ammirare la facciata del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Qui si trova anche il Teatro Carignano. Proseguendo lungo Via Po, una delle principali di Torino, che congiunge Piazza Castello con Piazza Vittorio dove troverete numerosi negozi, dove potete fare un po’ di shopping e comprar qualche souvenir del vostro soggiorno torinese, e la Chiesa della Gran Madre: alla fine della lunghissima via Po, troverete la piazza più grande di Torino, ovvero Piazza Vittorio Veneto, meglio conosciuta ai torinesi con il semplice nome di Piazza Vittorio. Si concluderà la visita con la Mole Antonelliana. Raggiungibile tramite Corso Duca degli Abruzzi, l’edificio è sede del Museo Nazionale del Cinema che visiteremo.
II Museo Egizio
Un'intera mattinata sarà dedicata alla visita guidata al Museo Egizio di Torino che è, come quello del Cairo, dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico.
Molti studiosi di fama internazionale, a partire dal decifratore dei geroglifici egizi, Jean-François Champollion, che giunse a Torino nel 1824, si dedicano da allora allo studio delle sue collezioni, confermando così quanto scrisse Champollion: «La strada per Menfi e Tebe passa da Torino».
Il Museo Egizio è costituito da un insieme di collezioni che si sono sovrapposte nel tempo, alle quali si devono aggiungere i ritrovamenti effettuati a seguito degli scavi condotti in Egitto dalla Missione Archeologica Italiana tra il 1900 e il 1935. In quell’epoca vigeva il criterio secondo cui i reperti archeologici erano ripartiti fra l’Egitto e le missioni archeologiche. Il criterio attuale prevede che i reperti rimangano all’Egitto.