Inaugurata alla presenza dell’artista, la mostra, che è curata da Berengo Studio in collaborazione con i Musei Civici di Venezia, ripercorre le tappe più significative del percorso dello scultore inglese, a partire dagli assemblages, storici lavori di grandi dimensioni dove vengono accostati e sovrapposti gruppi di oggetti. Accanto a questi importanti pezzi del passato, trovano posto diverse opere più recenti, alcune appena ultimate, che manifestano una nuova curiosità di Cragg per i vari effetti del vetro colorato e riflettono, con espressivi avvitamenti, il percorso di ricerca intrapreso dall’artista negli ultimi anni sul concetto di fluidità della materia vetro. L’allestimento, inoltre, è arricchito da una serie di disegni, stampe e acquerelli che aiutano ad immergersi nell’universo creativo dell’artista.
Nel concept della mostra assumono un particolare rilievo le sculture che Cragg comincia a produrre a partire dal 2009, quando inizia a collaborare con Berengo Studio a Murano. In una sorprendente evoluzione rispetto ai grandi assemblaggi degli anni ‘90, le sculture in vetro soffiato hanno permesso a Cragg di accedere a una nuova dimensione della materia. Non più vincolato alle tradizionali forme ritrovate di bottiglie e altri oggetti classici, in questi lavori più recenti ha potuto esplorare le possibilità di manipolazione della materia allo stato fuso. Questa duttilità lo ha visto “coreografare” in fornace composizioni elaborate e originali, che sono emerse organicamente, e dalla sua mente sono scivolate tra le mani dei maestri per essere plasmate in una nuova presenza fisica, quella che resiste alla stasi della scultura e arriva invece a catturare il movimento e l’energia di un singolo momento.
L’indagine dell’artista, che scaturisce da un’esigenza di esplorazione ontologica della materia e dalla necessità di investigare i rapporti che regolano l’energia dinamica dei materiali, si traduce in lavori che riescono a bilanciare l’equilibrio interiore ed esteriore delle forme. Quelle di Cragg sono opere che riflettono sulla complessità della physis, conciliando la totale comprensione della natura organica della realtà con l’accettazione delle sue caratteristiche meno intelligibili.
Non è un caso, quindi, se il vetro diventa uno dei suoi principali elementi di ispirazione: il vetro è il crogiuolo in cui si fondono, rotti e ricomposti, i meccanismi organici e il potenziale libero della forma che si trans-forma, che va al di là di se stessa per diventare altro. E non è un caso, dunque, che questa mostra si chiami proprio Silicon Dioxide, perché è proprio quel diossido di silicio da cui nasce il vetro che contiene in sé non solo una necessaria struttura chimico-organica, ma anche la scintilla creativa della materia pronta ad esprimersi come nuova forma, nuova opera d’arte.
“Il Silicon Dioxide (biossido di silicio) è un materiale meraviglioso. Il suo potenziale è infinito”, ha affermato Tony Cragg, che nel descrivere il suo processo creativo ha spiegato che: “ È come quando guardi qualcuno in faccia e riesci a decifrare le sue emozioni e i suoi pensieri. Ne cogli le espressioni e ti crei un’opinione su quel qualcuno, a tua volta provi emozioni. Accade anche con il disegno, ed è lo stesso anche con il vetro. È come partire per un viaggio senza meta, non sai davvero dove stai andando e il bello è proprio il non saperlo: è solo così che all'improvviso arrivi in un luogo nuovo, in una nuova situazione. È questo il tipo di processo a cui sono davvero interessato”.
Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia ha commentato: " Venezia e Murano danno il benvenuto a Tony Cragg, un artista di fama internazionale e di sicuro valore che con la sua mostra omaggia la storia di quest'isola, patria del vetro e di una tradizione millenaria capace di rinnovarsi nel contemporaneo. L'incontro fra arte e tecnologia ha prodotto queste opere che trovano naturale collocazione nel nostro Museo del Vetro, per un'esposizione che è frutto del lavoro dell'artista e della sua capacità di dialogare con i nostri artigiani. Cragg è uno dei protagonisti del rinnovamento della scultura mondiale e maestro nell'uso di nuovi materiali e nuove tecnologie. Inaugurare questa esposizione dimostra quanto il vetro sia vivo, sia arte, ma soprattutto quanto, proprio in concomitanza con le celebrazioni per i 1600 anni dalla Fondazione della Città, sia importante aprire le porte dei nostri musei ad artisti che omaggino Venezia con la loro maestria".
“ I temi presenti in questa esposizione, in queste installazioni, sono ricorrenti nel lavoro di Cragg, che voglio ricordare a Venezia oltre che in diverse edizioni della Biennale ha esposto in una mostra personale nella Galleria Internazionale d'Arte Moderna a Ca' Pesaro già nel 2010", ha dichiarato Gabriella Belli, Direttore Fondazione Musei Civici di Venezia, "L'accumulazione e l'assemblaggio come modalità concettuale, la materia piegata all'esigenza creativa e così nobilitata, sono presenti dalle prime creazioni fatte di frammenti e materiali di scarto, come nelle ultime, con l'introduzione di nuove tecniche e nuovi materiali: il legno, il bronzo, la ceramica, e naturalmente il vetro. Qui a Murano grazie al felice incontro con Berengo Studio l'opera di Cragg si è concentrata sulla duttilità di questo straordinario materiale dalle infinite possibilità che richiede perciò un grande controllo, producendo un ulteriore scarto in avanti. L'importanza di questa mostra sta anche nel proporre lavori storici e altri recentissimi, accompagnati da disegni e incisioni, a testimonianza del suo eccezionale percorso di artista”.
“ Dopo oltre dieci anni di collaborazione sono onorato di portare a Venezia una mostra di Tony Cragg: Silicon Dioxide. Questa è la sua prima mostra personale interamente dedicata al vetro, e non poteva non essere a Murano. Chi verrà a vederla troverà un allestimento unico, dove il vetro viene utilizzato in maniera davvero innovativa e diventa materia di lavoro per l’arte contemporanea. In una joint venture con la Fondazione Musei Civici di Venezia è per me un grande piacere mostrare la vibrante vita di questo materiale attraverso la mente di uno degli scultori più famosi al mondo nella cornice storica del Museo del Vetro di Murano”, ha affermato il Presidente di Berengo Studio Adriano Berengo, che ha sottolineato come “Le creazioni di Cragg sono costanti paradossi di ‘forme informi’, in cui ogni opera d'arte è una pura evocazione mentale. Mentre le sue sperimentazioni in bronzo, legno e gesso sembrano sottrarsi alla gravità, le sue sculture in vetro, concepite nella materia vivente, sfidano la brillantezza e la trasparenza di questo mezzo espressivo”.