Da sempre il terrorismo si fonda su strategie intimidatorie, che colpiscono le persone negli atti più semplici e naturali della quotidianità. Le azioni terroristiche puntano a minare le nostre sicurezze, attraverso una spirale di terrore dilagante ed inarrestabile, che riesce ad insinuarsi nella vita personale di ognuno di noi. Un“conflitto ibrido”, non più combattuto in trincea dagli eserciti nazionali, ma un’ostilità diffusa e territorialmente delocalizzata, capacedi procurare un senso di insicurezza talvolta difficilmente gestibile.
Ma tutto ciò ha realmente fermato la nostra voglia di viaggiare? Scopriamolo ripercorrendo l’evoluzione di questo triste fenomeno e il suo impatto sui flussi turistici odierni.
Il terrorismo ai giorni nostri
Fenomeno eterogeneo e controverso, il terrorismo si è evoluto nel corso della Storia, innestandosi perfettamente allo scenario storico-culturale di riferimento.
Mentre in passato sembrava interessare più i ricchi e i potenti oggi si ravvisa un cambio di rotta.
Il nuovo secolo è iniziato con una recrudescenza senza eguali, una scia di terrore e panico avviatasi con l’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre 2001a New York. Da allora il mondo è cambiato, soprattutto perché le azioni terroristiche hanno iniziato a prendere di mira persone, monumenti, edifici o luoghi con un grande valore simbolico nell'immaginario collettivo.
Impatti devastanti, come ci ricorda la cronaca più recente. Dall’attacco del 18 marzo 2015 al Museo del Bardo a Tunisi, alla strage di Sousse in giugno e sempre in Tunisia, sulla spiaggia di un resort. Ancora, l’abbattimento del volo di linea russo proveniente da Sharm El Sheikh sul Sinai in ottobre fino all’inaudita e ripetuta violenza a Parigi lo scorso novembre.
Tutti attacchi che hanno coinvolto persone qualunque, dai cittadini locali ai turisti, forse è questa la più grande “evoluzione” del terrorismo, si è spostato sempre più sulla società civile.
Il terrorismo di oggi e l’impatto sul turismo
Il turismo è divenuto un bersaglio specifico del terrorismo odierno, che diffonde terrore a livello internazionale. Ma ciò non ha impedito il movimento continuo di viaggiatori per il mondo: i dati presentati recentemente al World Tourism Market di Londra, maggior fiera internazionale del turismo, infatti, hanno dimostrato che vi è una crescita costante in tal senso.
Non conviene a nessuno fare del terrorismo emotivo: l’importante è adottareidonei codici di comportamento e saper orientare le proprie azioni, in termini di scelta di destinazioni e comportamenti da tenere. Lo strumento più utile in questo caso è l’informazione, è quindi importante consultare siti autorevoli, precisi ed affidabili (vedi
qui).
Nell’organizzare le proprie vacanze ecco alcuni semplici e validi consigli da seguire:
- evitare, se possibile, le grandi città e luoghi di grande affollamento (aeroporti, metropolitane, piazze);
- evitare zone di confine militarmente sensibili;
- seguire le elementari misure di sicurezza;
- inserire i propri dati e spostamenti al
link del Ministero degli Esteri.
Nessun Paese è sicuro al 100%, tutti siamo potenzialmente possibili bersagli, ma è da sottolineare anche il fatto cheè notevolmente aumentata la soglia di attenzione e, di conseguenza, anche il livello di sicurezza generale. L’unica arma a nostra disposizione è la consapevolezza che, solo mantenendo le nostre abitudini, la voglia di viaggiare e la curiosità di conoscere luoghi e popoli diversi, potremmo esser più forti dicerte paure.