Partendo da Corso Vittorio Emanuele, che all'epoca della realizzazione, inaugurato nel 1853, veniva considerata ed era la prima “tangenziale” in Italia, Vivi-Quartiere ci ha guidato nel ventre dei “Quartieri Spagnoli”. Un vero museo diffuso, ricco di interessanti siti storici e di veri capolavori, che Street Artist italiani ed internazionali hanno realizzato nei vicoli che scendo verso via Toledo. Prima di questa inedita passeggiata, non avevo contezza che Napoli fosse costellata di interessanti ed originali opere di street art, tra graffiti, murales, stencil e poster realizzati da alcuni degli street artist più importanti al mondo.
Dal centro storico ai quartieri periferici, le loro opere non solo colorano i quartieri della città, ma sono anche una grande attrattiva turistica e spesso sono pregne di significati e simbolismi. L’arte urbana in città, infatti, fonde antico e moderno, sacro e profano e si rivolge a quelli che sono i punti di riferimento di un popolo dalle mille tradizioni, come la religione e lo sport, senza disdegnare l’impegno politico e sociale. E’ stato un vero tuffo nella cultura a “tutto tondo” abbracciando anche le tradizioni della religione e delle superstizioni che si intrecciano come merletti sul telaio di vicoli e vicoletti.
Da Piazzetta Cariati, infatti, ci siamo inoltrati nel cuore dei Quartieri, incontrando dapprima le opere di Cyop&Kaf, due street artist le cui opere risultano spesso anomale ed irrequiete: i 223 i graffiti che si possono trovare negli intricati vicoli della zona, su muretti, palazzi, balconi, saracinesche e tufi, raffigurano infatti personaggi surreali, onirici, a volte inquietanti, ma sempre colorati e dinamici.
Pochi passi e, nello spiazzo di via Emanuele De Deo, ecco il murales di Maradona, realizzato in occasione del secondo scudetto del Napoli, nel 1990: e nella piazzetta sottostante, un insolito “club all’aperto” di tifosi del Napoli, con tavolini, poster, bandiera e l’immancabile schermo per vedere le partite collocati in strada e con tetto il cielo stellato di Napoli.
Di fronte è possibile invece ammirare Iside di Bosoletti, che prende le mosse dalla Pudicizia di Antonio Corradini, altro capolavoro di Cappella Sansevero, lavoro che può però manifestarsi completamente allo spettatore solo attraverso l’utilizzo di un filtro fotografico negativo. Pochi passi e, in via Porta Carrese, dove ha sede la Fondazione Foqus, tra i protagonisti di questa rinascita dei Quartieri, l’ultima trovata ha avuto come protagonista il Principe Antonio de Curtis in arte Totò. Al grande attore napoletano sono state dedicate più opere le cui immagini stanno facendo il giro del web attraverso i social. Cittadini e turisti ne sono già innamorati.
Lo scopo di questi interventi, come ci hanno raccontato gli stessi abitanti, è quello di riqualificare i Quartieri, esaltandone la bellezza e raccontando, in maniera del tutto personale, le storie dei luoghi e degli abitanti di Napoli. Ed alla conclusione di questa piacevole passeggiata, un gustoso e delizioso approccio con alcuni esempi dello street food made in Naples: la pizza margherita, raccontata dal pizzaiolo e sfornata davanti ai nostri occhi, mangiata rigorosamente “a portafoglio” ed il “fiocco di neve” di Poppella a Santa Brigida. Un grazie al Cral Telecom ed all’associazione VIVIquartiere per la perfetta organizzazione, ed alle guide per la preziosa preparazione e la grandissima passione.
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