21 Settembre 2017

Seguendo la Stella EVENTO CULTURALE

di Redazione Cralt Magazine
Con il CRALT dal 7 al 10 dicembre 2017 da Agnone a Sulmona, Ascoli Piceno, Recanati e la Riviera del Conero fino a Loreto

L'itinerario che sarà oggetto dell'attività del CRALT prevista per il periodo a cavallo del ponte dell'Immacolata Concezione è qualcosa in più dell'escursione turistica pura e semplice, è un momento di socialità che contempera sia la sete di Cultura sia la voglia di conoscenza del territorio e delle tradizioni italiane più profonde e radicate, non semplici riti simbolici ma vita vissuta e vestigia che raccontano e trasudano la nostra storia come Paese intero.

Un itinerario che segue un fil rouge dato da un elemento spirituale legato al periodo della natività ma anche uno reale dettato dal ripercorrere le vecchie traiettorie del sentiero della Transumanza pastorizia nel recupero non tanto di tradizioni astratte ma di parti del DNA atavico che è parte di ciascuno di noi.

Il CRALT, come suo costume più che collaudato, ha voluto organizzare questa attvità di grande impatto culturale con la consueta attenzione nel proporre prezzi che preservino l'accessibilità economica alla stessa per tutti. 

Agnone
Agnone è un piccolo paese situato nella parte nord del Molise, in provincia di Isernia a circa 800 m di altezza rispetto al livello del mare, circondato da un paesaggio montuoso immerso nel verde che rende il tutto ancora più affascinante. La tradizione vuole che Agnone sia sorta sulle rovine della città sannitica di Aquilonia distrutta dai Romani. Il centro storico è di chiaro stampo veneziano. Bella la piazza principale del centro storico, piazza Plebiscito, anticamente detta piazza del Tomolo, nella quale confluiscono sette strade che partono da altrettante zone del borgo antico e che ospita una caratteristica fontana marmorea risalente al 1881.

LA 'NDOCCIATA - Agnone è famosa per la 'Ndocciata, il più grande rito di fuoco che si conosca, tradizionalmente tenuta il 24 dicembre dal 2000 si svolge stabilmente anche l'8.
Le radici della tradizione risalgono all'epoca romana, al tempo della tribù del Sannio; i Sanniti usavano 'ndocce come fonte di luce durante gli spostamenti tribali. La tradizione è stata tramandata dai contadini che cercavano di illuminare il percorso dai vari quartieri per raggiungere le numerose chiese nella notte di Natale. Altre credenze sono state accostate alla 'Ndocciata nel corso degli anni; per esempio, se il vento soffiava da nord durante i falò ci si aspettava un buon anno. Durante il Medioevo, si credeva che il fuoco aiutasse ad allontanare le streghe, altri studi legavano la 'ndocciata legata a un sincretismo in cui al centro erano il fuoco e i culti arborei. Le "'ndocce" (torce) hanno una forma a "ventaglio" (raggiera) e sono fatte utilizzando l'abete bianco reperito nel bosco di Montecastelbarone; vi possono essere torce singole o multiple, che arrivano fino a 20 fuochi. Le contrade di Agnone che partecipano alla 'ndocciata sono cinque (Capammonde e Capabballe, Colle Sente, Guastra, Sant'Onofrio, San Quirico) e le file sono costituite ognuna da centinaia di portatori di torce vestiti in abiti tradizionali (cappe), che sfilano per il corso principale del paese illuminandolo con una lunga scia di fuoco. Vi sono cori ed esibizioni di zampognari per le vie di Agnone. La processione si conclude con il"Falò della Fratellanza" a Piazza Plebiscito dove vi è un presepe

LE CAMPANE - Agnone è famosa, inoltre,nel mondo per la presenza dell'antichissima Fonderia Marinelli, che è in perfetta funzione e in piena attività. Le sue origini risalgono al Medioevo, e la fonderia è ricordata per la fabbricazione di campane per edifici di alto rilievo quali la Cattedrale della Beata Vergine del S. Rosario di Pompei e dell'Abbazia di Montecassino.
Va, però, ricordato che la cittadina molisana custodisce anche altre perle del territorio come il Museo internazionale della campana e fonderia Marinelli, la chiesa parrocchiale di San Francesco e il convento , la chiesa di San Francesco è considerata monumento nazionale, La chiesa di Sant'Emidio, Piazza XX settembre e l’obelisco.

Sulmona
Gli antichi scrittori, tra i quali Publio Ovidio Nasone e Silio Italico, concordano sulla remota origine di Sulmona ricollegabile alla distruzione di Troia. Il nome della città deriverebbe infatti da Solimo, uno dei compagni di Enea. Le prime notizie storiche, però, ci giungono da Tito Livio nelle cronache della guerra ad Annibale. Sulle alture del monte Mitra si hanno testimonianze archeologiche dell'oppidum, uno degli insediamenti fortificati più grandi dell'Italia centrale; in età preistorica, la conca di Sulmona era occupata da un vastissimo lago; in seguito a disastrosi terremoti la barriera di roccia che ostruiva il passaggio verso il mare dell’acqua crollò: in compenso il terreno rimase fangoso e fertile.

OVIDIO - Publio Ovidio Nasone nacque il 20 marzo del 43 a.C., a Sulmona, apparteneva ad una famiglia di rango equestre ed aveva un solo fratello, di un anno più grande, di nome Lucio. A 12 anni si recò a Roma, assieme al fratello, per completare gli studi di grammatica e retorica. Lì ebbe la fortuna di avere maestri illustri e fu intimo amico di Seneca il Vecchio. Quest'anno cade il Bimillenario dalla sua morte ed un fitto programma celebrativo investe Sulmona come città natale. Nel '57 iniziarono gli scavi del sito dove si pensava un tempo fosse sorta la villa del poeta ma gli scavi invece rivelarono un santuario italico dedicato ad Ercole. Si definisce Villa di Ovidio, ma il nome è Tempio di Ercole Curino.

IL CONFETTO - Sulmona è famosissima, non solo in Italia ma nel mondo, per un prodotto semplice ma affascinante ed evocativo: il confetto che nasce dopo la scoperta dello zucchero. Lo zucchero in Europa venne importato dagli arabi già dal 700, ma il suo utilizzo nella produzione dei confetti si ebbe nel 1400. Proprio in questo periodo che nasce a Sulmona la produzione, intesa in senso moderno, dei confetti. E sempre in questo luogo, verso il XV secolo, si sviluppa la lavorazione artistica dei confetti nel Monastero di Santa Chiara. Qui, con dei fili di seta, venivano legati dei confetti per decorare fiori, grappoli, spighe, rosari. E l’antica tradizione nella confetteria fa di Sulmona la più antica fabbrica italiana di confetti.

Ascoli Piceno
Ascoli Piceno è conosciuta per la celebre giostra della Quintana che consiste in due famosi tornei cavallereschi medioevali disputati nel periodo estivo. Entrambi preceduti e seguiti da un corteo con circa 1400 figuranti con costumi d’epoca.

L'ARCHITETTURA - Il suo centro storico, il più esteso delle Marche, è costruito quasi interamente in travertino ed è tra i più ammirati della regione e del Centro Italia, in virtù della sua ricchezza artistica e architettonica. La città conserva diverse torri gentilizie e campanarie e per questo è chiamata la Città delle cento torri. Qui si trova la rinascimentale Piazza del Popolo, considerata tra le più belle piazze d'Italia. Punto focale e centro della vita cittadina nel periodo comunale è la cattedrale che si trova, con il palazzo dell'Arengo, a piazza Arringo.

IL DUOMO - L'attuale edificio è il risultato di molti adattamenti e sovrapposizioni avuti tra l'VIII ed il XVI secolo. Alcuni resti rinvenuti durante i lavori di restauro della cripta del 1967 dimostrano che il primo tempio fu costruito addirittura nel IV o V secolo su un preesistente edificio di epoca romana. La facciata del duomo, di forma rettangolare si mostra impostata su un solo ordine architettonico. Costruita in blocchi levigati di travertino è scandita in tre parti da quattro colonne corinzie. Alle spalle dell'altare è collocato un coro in stile gotico in noce.

Recanati
Quando si parla di Recanati è assiomatico l'accostamento al poeta che lì ha avuto i natali: Giacomo Leopardi e non a caso la cittadina sorge sulla cima di un ermo colle, la cui cresta tortuosa è quasi pianeggiante, a 296 m sul livello del mare e le sue attrattive, anche naturali, sono in massima parte legate alla vita ed agli scritti Leopardiani.

PALAZZO LEOPARDI - Una delle maggiori attrattive è Palazzo Leopardi che è la casa natale del poeta. Ancora oggi il palazzo è abitato dai discendenti e aperto al pubblico. L'ambiente più suggestivo è senza dubbio la biblioteca, che custodisce oltre 20.000 volumi, tra cui incunaboli e antichi volumi, raccolti dal padre del poeta, Monaldo Leopardi.

IL SABATO – Ecco la Piazzetta del Sabato del Villaggio, quella sulla quale si affaccia Palazzo Leopardi. Lì si trova la casa di Silvia e la chiesa di Santa Maria in Montemorello (XVI secolo), dove fu battezzato Giacomo nel 1798. A seguire Palazzo Antici-Mattei: casa della madre di Leopardi, Adelaide Antici Mattei, edificio dalle linee semplici ed eleganti con iscrizioni in latino.

IL COLLE - Colle dell'Infinito è la sommità del Monte Tabor da cui si domina un panorama vastissimo verso le montagne e che ispirò l'omonima poesia composta dal poeta a 21 anni. All'interno del parco si trova il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura, sede di convegni, seminari, conferenze e manifestazioni culturali.

LA TORRE – La Torre del Passero Solitario è nel cortile del chiostro di Sant'Agostino, la cuspide della torre a cartoccio fu decapitata da un fulmine nella metà del XIX secolo.


Riviera del Conero

La Riviera del Conero si trova nelle Marche ed è quel tratto di costa dell'Adriatico, alto e roccioso, che dal porto della città di Ancona giunge sino a quello di Numana. Prende nome dal Monte Conero che vanta ben 5800 ettari destinati a parco naturale (Parco regionale del Conero), per lo più rivestiti di boschi rigogliosi, vigneti ed uliveti; ha uno sviluppo costiero di circa venti chilometri. Si cominciò a parlare di "Riviera del Conero" solo negli anni sessanta del Novecento, con l'istituzione dell'omonima Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo.

LORETO – Luogo di spicco e sicura attrattiva turistico-religiosa della Riviera del Conero, è famosa per essere la sede della Basilica della Santa Casa, la città si è sviluppata tutta intorno alla Basilica che ospita la celebre reliquia della "Santa Casa" di Nazareth. La basilica della Santa Casa è uno dei principali luoghi di culto mariano e tra i più importanti e visitati santuari mariani del mondo cattolico. All'interno della basilica, i cattolici rendono culto di devozione verso i resti della Santa Casa di Nazareth, dove, poi, visse Gesù.

La Casa è formata da tre pareti, prive di soffitto e fondamenta, realizzate interamente in mattoni di terracotta. Le pareti sono di fabbricazione tipica dell'edilizia antica nazarena, e la tradizione vuole che fossero addossate a una grotta, quella che oggi si trova nella Basilica dell'Annunciazione a Nazareth. Secondo le fonti di tradizione popolare nella notte tra il 9 ed il 10 dicembre del 1294 le pietre della casa di Nazareth vennero trasportate in volo dagli angeli da Nazaret.

La Madonna di Loreto, detta anche Vergine Lauretana fin dal secolo XVI, rivestita di un manto ingioiellato detto dalmatica, è la statua venerata nella Santa Casa. Si tratta di una Madonna nera: la sua particolarità è il volto scuro, comune alle icone più antiche, dovuto spesso al fumo delle lampade ad olio e delle candele o a cambiamenti chimici subiti dai colori originari.

La statua lignea subì anch'essa varie vicissitudini durante l'800 e il '900 e il suo originale ritornò nel Santuario con un viaggio da "Madonna pellegrina" di otto giorni, dove giunse il 9 dicembre 1801. Nel 1921 divampò un furioso incendio all'interno del sacello che incenerì la scultura. Per volere di Papa Pio XI, venne subito scolpita una nuova immagine simile alla precedente, nel 1922 il papa la incoronò nella Basilica di San Pietro in Vaticano e la fece trasportare solennemente a Loreto. Secondo la versione popolare il trasporto avvenne anche qui “per mano di angeli”, motivo per cui la Madonna Nera, fin dalle prime imprese aeree italiane, cominciò ad essere venerata quale protettrice degli aviatori e celebrata nei suoi riti appunto il 9 ed il 10 dicembre.

Tutto questo sarà oggetto dell'attività che il CRALT ha organizzato per il periodo dal 7 al 10 dicembre prossimo. Un viaggio nel cuore dell'Italia, ma un viaggio anche dentro ognuno di noi. Un viaggio che porterà i partecipanti a vivere emozioni  conoscere luoghi affascinanti e dalle tradizioni davvero importanti. Un viaggio dal quale tornare arricchiti ancora un po'.

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