09 Dicembre 2017

Seguendo la Stella: Agnone

di Gianni Tortoriello
Grandiose e maestose le Campane della fonderia Marinelli ed eccezionale per il suo essere intrinseco particolare la 'Ndocciata

Seconda giornata di Seguendo la Stella tutta incentrata su Agnone e le sue bellezze. Eccovi il reportage odierno da gustare specialmente nella sua parte fotografica.

Grandiose e maestose le Campane della storica fonderia Marinelli, su cui pubblicheremo un'approfondimento ed un'intervista nei prossimi giorni, che abbiamo visitato sia nella sua parte più propriamente produttiva, la fonderia appunto, sia nella sua parte espositiva, il Museo che è annesso alla fabbrica stessa. Abbiamo potuto osservare il processo di fusione di una campana come si effettua ed anche aoltare uno splendido mini concerto del maestro campanaro in alcuni brasi a sfondo religioso ma non solo.

Prima la visita alla cittadina molisana era stata preceduta da una tappa al museo S. Francesco dove si sono potuto osservare tomi davvero storici ed eccezionali come quello originale di Seneca, oltre una mostra di arte presepiale e un'esposizione di un artisa moderno.
Agnone
Agnone è un piccolo paese situato nella parte nord del Molise, in provincia di Isernia a circa 800 m di altezza rispetto al livello del mare, circondato da un paesaggio montuoso immerso nel verde che rende il tutto ancora più affascinante. La tradizione vuole che Agnone sia sorta sulle rovine della città sannitica di Aquilonia distrutta dai Romani. Il centro storico è di chiaro stampo veneziano. Bella la piazza principale del centro storico, piazza Plebiscito, anticamente detta piazza del Tomolo, nella quale confluiscono sette strade che partono da altrettante zone del borgo antico e che ospita una caratteristica fontana marmorea risalente al 1881.

LE CAMPANE - Agnone è famosa, inoltre,nel mondo per la presenza dell'antichissima Fonderia Marinelli, che è in perfetta funzione e in piena attività. Le sue origini risalgono al Medioevo, e la fonderia è ricordata per la fabbricazione di campane per edifici di alto rilievo quali la Cattedrale della Beata Vergine del S. Rosario di Pompei e dell'Abbazia di Montecassino.
Va, però, ricordato che la cittadina molisana custodisce anche altre perle del territorio come il Museo internazionale della campana e fonderia Marinelli, la chiesa parrocchiale di San Francesco e il convento , la chiesa di San Francesco è considerata monumento nazionale, La chiesa di Sant'Emidio, Piazza XX settembre e l’obelisco.
Eccezionale la 'Ndocciata cui abbiamo assistito nel freddo pomeriggio della cittadina molisana.

LA 'NDOCCIATA - Agnone è famosa per la 'Ndocciata, il più grande rito di fuoco che si conosca, tradizionalmente tenuta il 24 dicembre dal 2000 si svolge stabilmente anche l'8.
Le radici della tradizione risalgono all'epoca romana, al tempo della tribù del Sannio; i Sanniti usavano 'ndocce come fonte di luce durante gli spostamenti tribali. La tradizione è stata tramandata dai contadini che cercavano di illuminare il percorso dai vari quartieri per raggiungere le numerose chiese nella notte di Natale. Altre credenze sono state accostate alla 'Ndocciata nel corso degli anni; per esempio, se il vento soffiava da nord durante i falò ci si aspettava un buon anno. Duran re il Medioevo, si credeva che il fuoco aiutasse ad allontanare le streghe, altri studi legavano la 'ndocciata legata a un sincretismo in cui al centro erano il fuoco e i culti arborei.

Le "'ndocce" (torce) hanno una forma a "ventaglio" (raggiera) e sono fatte utilizzando l'abete bianco reperito nel bosco di Montecastelbarone; vi possono essere torce singole o multiple, che arrivano fino a 20 fuochi. Le contrade di Agnone che partecipano alla 'ndocciata sono cinque (Capammonde e Capabballe, Colle Sente, Guastra, Sant'Onofrio, San Quirico) e le file sono costituite ognuna da centinaia di portatori di torce vestiti in abiti tradizionali (cappe), che sfilano per il corso principale del paese illuminandolo con una lunga scia di fuoco. Vi sono cori ed esibizioni di zampognari per le vie di Agnone. La processione si conclude con il"Falò della Fratellanza" a Piazza Plebiscito dove vi è un presepe

 

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