Nell’opera “Scegli. Lotta. Vinci!” di Mauro Pepe e Massimo Bencivenga si raccontano otto storie di uomini e donne che hanno plasmato il loro destino, e che hanno fatto la differenza per sé stessi ma anche per gli altri.
Sono vicende difficili, piene di cadute e fallimenti, in cui i protagonisti si sono fatti coraggio e hanno cercato di ottenere il meglio con gli strumenti che avevano a disposizione; hanno scelto di lottare fino in fondo per ciò che desideravano, abbandonando le loro convinzioni limitanti, i pensieri di fallimento, le paure e i rimpianti -
«La Scelta è alla base di ogni grande realizzazione e anche i nostri otto eroi, o meglio i nostri otto amici, nella loro vita, a un certo punto, hanno dovuto scegliere. Spesso la scelta non era facile né condivisa dalle persone a loro vicine. Molti vedevano una follia nelle loro scelte. Eppure grazie a quelle scelte hanno realizzato qualcosa di inimmaginabile, di eroico, di straordinario».
La forte motivazione ad agire e la ferrea disciplina hanno caratterizzato le imprese di ognuna di queste personalità, che hanno inoltre avuto l’intelligenza di sapersi adattare alle diverse situazioni proprio come l’acqua di un ruscello, che ha ben chiaro il suo obiettivo e fa di tutto per raggiungerlo: «Qualsiasi cosa accade, trova un varco per scendere e proseguire verso il mare. Quando incontra un impedimento non si ferma né vuole combattere contro di lui, ma si adatta e trova una soluzione. Questo è l’atteggiamento migliore per chi vuole raggiungere grandi traguardi nella propria vita».
Non combattere contro le situazioni che ti accadono, ma adattati velocemente e bene sfruttando la situazione per compiere il prossimo passo in avanti». Wilma Rudolph, ad esempio, non si è arresa alla sua salute cagionevole, che aveva causato una deformazione della sua gamba sinistra, e si è allenata duramente tanto da vincere le Olimpiadi di atletica leggera nel 1960; per lei, come per gli altri protagonisti di queste otto emozionanti storie, vale il concetto di “anti fragilità” di Nicholas Nassim Taleb: non solo si resiste agli shock, ma si migliora grazie agli stessi. Lo sa bene Andrea Devicenzi, che si è adattato alla sua disabilità - ha perso una gamba in un incidente in moto - e l’ha trasformata in una spinta per compiere imprese straordinarie.
Egli ha dimostrato come tutto sia possibile se si ha una feroce determinazione, e che si può forgiare un destino diverso da quello stabilito per noi.