La selva di Camporena, dove la frazione di San Vivaldo si trova, era meta di eremiti fin dall'epoca medievale. San Vivaldo è conosciuto per il suo Sacro Monte: intorno alla chiesa principale, fra Tommaso da Firenze, francescano, costruì tra il 1500 e il 1515 una serie di cappelle decorate da gruppi di terracotta, riproducenti le fasi salienti della vita di Gesù e non solo.
Il complesso di San Vivaldo non è solo un luogo d'arte ma una sintesi di pittura, scultura e architettura. Una scenografia unica quello della selva di Camporena; 20 cappelle realizzate nel 1500 sotto Papa Leone X per ricostruire esattamente la geografia di Gerusalemme.
Le cappelle furono finanziate da importanti famiglie e decorate da artisti quali Giovanni della Robbia e Benedetto Buglioni. Un complesso unico realizzato nella superba scenografia della campagna toscana. Poi la visita proseguirà con la Basilica di San Lucchese a Poggibonsi.
La disposizione delle cappelle tra loro ricorda la disposizione dei luoghi, a Gerusalemme, dove si svolsero gli eventi ricordati. Si sostiene che Fra' Tommaso incontrasse a Creta il fondatore della "Nuova Gerusalemme" di Varallo e che da lui prendesse l'idea della "Gerusalemme di Toscana" ma questo incontro non è documentato.
La chiesa di San Vivaldo, sorge dove un tempo si trovava l'albero di castagno nel quale, il 1º maggio del 1320 fu trovato morto Vivaldo Stricchi, che oggi corrisponde alla cappella dove si trova l'urna del santo e le sue reliquie. Quella che oggi è possibile ammirare è il risultato di un ampliamento della chiesa originale, effettuato tra il 1326 e il 1355 e consacrata 30 novembre del 1416