Ecco l'opportunità di una visita guidata alla riscoperta dei monumenti simbolo della città di Bari.
Si comincerà con la visita al Castello Svevo, testimone chiave dei cambiamenti storici e delle numerose dominazioni politiche della città. Proseguiremo verso la Cattedrale che è stata da sempre il luogo di aggregazione religiosa della città medievale. Finiremo con la visita della Basilica di San Nicola uno degli esempi più significativi di architettura del romanico pugliese.
Bari non è solo il capoluogo regionale della Puglia ma una città multiforme che accomuna in se tante dimensioni diverse accumulate negli anni che l'hanno resa quella che è oggi.
È uno dei porti più importanti della penisola soprattutto negli scambi con l'est europeo; è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con il Medio Oriente. Il suo porto è il maggiore scalo passeggeri del mare Adriatico.
È nota anche per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale condizione ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente e anche un importante centro di comunicazione interconfessionale tra l'Ortodossia e il Cattolicesimo.
La città è ricca di storia, che ha contribuito a donarle, nel corso dei secoli, un notevole patrimonio culturale, essenzialmente di tipo architettonico, che dagli anni 2000 è in costante riscoperta e valorizzazione, si ricordano principalmente la grande Basilica o la Cattedrale.
Ospita molti monumenti fra i quali spiccano sicurmente:
LA Basilica di San Nicola: uno dei simboli della città di Bari, sorge nel cuore della città vecchia, in una larga piazza, dove, prima della sua costruzione, vi era il palazzo del catapano bizantino (distrutto durante una ribellione popolare). L'edificio fu eretto tra il 1087 ed il 1197, allo scopo di custodire le reliquie di san Nicola, trafugato da Myra da alcuni marinai nel 1087. La sua struttura è uno dei migliori esempi di architettura romanica pugliese.
La cattedrale di San Sabino fu eretta tra XII e il XIII secolo, dopo la distruzione della città (avvenuta nel 1156) ad opera di Guglielmo I di Sicilia. Come la basilica, anche questa chiesa è uno dei migliori esempi di Romanico pugliese: ha una facciata semplice, e, come il resto del complesso, si caratterizza per la presenza di lesene, archi, bifore e monofore. In alto presenta un maestoso rosone dalla cornice variegata. I tre portali che immettono nell'interno sono datati all'XI secolo, ma sono stati rimaneggiati nel XVIII secolo.
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