Un “viaggio” nel cuore di Roma con le eccezionali testimonianze archeologiche dell’area del Teatro di Marcello, la Chiesa di San Nicola in Carcere con i resti, nei sotterranei, dei tre templi del Foro Olitorio e poi il Portico di Ottavia, monumento simbolo del Rione, ricco di storia e di tradizioni popolari con il ricordo dell’antico mercato del pesce.
Sant'Angelo è il più piccolo fra i rioni romani. Esso si trova sulla sponda sinistra del Tevere davanti all'Isola Tiberina.
Durante la prima età romana, il territorio di Sant'Angelo si trovava al di fuori delle Mura serviane ma, essendo posto proprio di fronte all'isola, dove il fiume – almeno in estate - poteva essere guadato facilmente, esso aveva grande importanza strategica.
Durante il Medioevo il distretto prese il nome di Vinea Thedemari, mentre la sua parte settentrionale venne chiamata Calcaràrio, dalle Calcare (forni per la Calce), che per secoli produssero la Calce ottenuta bruciando i marmi dei Fori.
Il Rinascimento arrivò a Sant'Angelo intorno alla metà del XV secolo, ma, mentre il vento del Rinascimento stava iniziando a soffiare per Roma, un altro evento cambiò profondamente il destino del rione: l'arrivo degli Ebrei.
Il seicento ed il settecento passarono senza eventi degni di nota per il rione.Durante la Repubblica Romana, nel 1798, le porte del Ghetto furono finalmente aperte, e l'albero della Libertà venne piantato in Piazza Giudea. Sfortunatamente, la caduta di Napoleone causò il rientro degli Ebrei nel distretto murato.
Durante gli anni venti del secolo scorso, Sant'Angelo venne coinvolto nel gigantesco programma di demolizioni messo in atto dal regime fascista Dopo le demolizioni del periodo fascista, venne deciso di modificare i limiti storici del rione, stabiliti nel 1743 sotto papa Benedetto XIV. Sant'Angelo si è quindi esteso.
All'alba del XXI secolo Sant'Angelo rimane una delle zone più caratteristiche nella vecchia Roma. Mentre la parte settentrionale del rione, con la sua ragnatela di vicoli stretti e solitari che la proteggono dal traffico, mantiene un carattere prettamente residenziale, la parte meridionale è sempre caratterizzata dalla forte presenza ebraica. Le strade intorno al Portico d'Ottavia mantengono così l'atmosfera di un villaggio, ed ospitano diversi negozietti (condotti per lo più da Ebrei) e molte Trattorie
Una bellissima passeggiata serale, dunque, lungo le strade, le piazze, i vicoli dell’antico Ghetto Ebraico testimonianza di una storia secolare, dove è ancora possibile passeggiare in una una dimensione diversa, affascinante ed insolita che ci fa ritornare indietro nel tempo in una Roma magica, affascinante e ricca di suggestioni.