22 Maggio 2020

Quel fenomeno di Clara

di Redazione Cralt Magazine
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Clara ha tre anni quando arriva in Europa. E' nata in India, dalle parti di quella che oggi è Calcutta, è cresciuta nella casa del direttore della Compagnia olandese delle Indie Orientali del Bengala, che all'età di due anni l'ha affidata al capitano van de Meer, che nel 1741 l'ha caricata sulla sua nave e l'ha portata a Rotterdam. Da lì in poi Clara girerà tutte le capitali d'Europa, sarà ammirata dal popolo e dagli intellettuali, ricevuta da regnanti, narrata da poeti, dipinta da artisti e raffigurata in numerosi gadget, accessori di moda porteranno il nome della sua famiglia. Sarà anche, nel 1751, in piazza San Marco, per il Carnevale di Venezia. Lì la ritrae il pittore Pietro Longhi, in uno dei suoi quadri più celebri: Il rinoceronte.

Piazza San Marco nel Settecento è teatro di grandi feste e manifestazioni popolari e istituzionali, a volte con tutt'intorno un teatro di costruzioni di legno per saltimbanchi, giochi, mercanti e meraviglie. In uno di questi è esposta Clara, anche a Venezia nessuno ha mai visto un simile animale. Dato l'enorme successo di Clara già dal suo arrivo a Rotterdam il capitano van de Meer nel 1746 parte per un lungo tour, arriva in Italia nel 1749, e qui forse perde il corno, tenuto in mano da van de Meer nel quadro del Longhi.

Clara appare mite e paciosa, ha un'aria goffa, malinconica e indifferente, mentre gli spettatori assistono alla sua esistenza, qualcuno con la bauta, una giovane donna con una moretta, un maschera in velluto nero che si indossa mordendo un bottoncino. Il "Vero ritratto di un Rinocerotto" del Longhi è stato acquistato dai Musei Civici nel 1895, dalla collezione Morosini, e dal 1936 è esposto nel Museo del Settecento Veneziano a Ca' Rezzonico. Pietro Longhi, artista famoso per opere che ritraggono la vita quotidiana dei veneziani in interno, in questo quadro mostra il gusto della rappresentazione di fatti eccezionali tratti dal vero: l'artista ne dipinse poi un altro analogo, ma senza i riferimenti al committente inseriti nell'originale, per soddisfare la richiesta di un altro nobiluomo, Girolamo Mocenigo, oggi alla National Gallery di Londra.

L'ultima volta in cui si ha notizia di un rinoceronte in Italia risale all'antica Roma di Plinio il Vecchio che lo descrive combattente con gli elefanti nell'arena. In Europa, o meglio a Lisbona, ne è poi sbarcato uno nel 1515, ed è diventato anche lui celebre, nonostante la sua brevissima vita, grazie a un ritratto di Albrecht Dürer che circolò poi come unica immagine di un rinoceronte per un paio di secoli, anche nei libri di storia naturale, nonostante fosse un ritratto quasi immaginario, fatto da Dürer sulla base di descrizioni e con qualche errore anatomico, come le squame sulle zampe o un corno che spunta dal dorso, tra l'unicorno e il drago (del rinoceronte di Dürer furono fatte molte riproduzioni, una delle incisioni originali è conservata nei Musei Civici di Bassano del Grappa). Viene soppiantato da Clara, e da un altro paio di rinoceronti di minore fama transitati in Spagna e a Londra.

I rinoceronti sono sulla terra da una quarantina di milioni di anni, e trentamila anni fa erano fra i soggetti preferiti dei pittori delle grotte, oggi sono quasi del tutto sterminati. Nei secoli scorsi, quando vivevano ancora indisturbati in Africa (con due corni) e in Asia (con un corno solo) in Europa sono stati animali quasi mitologici, rarissimi, a volte indicati come il vero unicorno. Clara per 17 anni ha girato il mondo nelle fiere e nelle regge dei regnanti, mostrandosi per quello che era, è morta inaspettatamente il 14 aprile 1758 a Londra, a soli 20 anni.

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