09 Giugno 2018

Pellestrina e Chioggia

di Redazione Cralt Magazine
Una gita in Laguna per visitare due luoghi splendidi e mai apprezzati a dovere

Non è una gita questa è molto di più, un'occasione per conoscere meglio il territorio per scoprire luoghi anche conosciuti ma mai visitati con il giusto supporto e, lasciateci dire, anche con la giusta compagnia che ti permette di godere al meglio tutto ciò che viene visto e fruito dal mare alle opere d'arte che punteggiano questi splendidi luoghi.

ISOLA DI PELLESTRINA
Tredici chilometri di lunghezza, larga 210 metri, ma con calli e campielli, rivalità di quartieri e passione per le regate, l'isola di Pellestrina è una versione in miniatura della Venezia verace e popolare. E' un piccolo mondo dove si vive ancora all'antica, tra ritmi lenti e l'eterno rito delle "ciacole". Quando si approda il colpo d'occhio è straordinario.

Due file di case e di sandali a formare una cerniera tra terra e acqua, punteggiata dai casoni di pesca. Con le variopinte facciate delle abitazioni, alte non più di due o tre piani e tutte rivolte verso la laguna, l'effetto Lego è garantito e fa apparire Pellestrina un'isola-giocattolo: una minuscola striscia sabbiosa, circa 13 chilometri di lunghezza e da 25 a 210 metri di larghezza, estesa verso il mare per circa tre, quattro chilometri. L'isola è una sola e conta circa 5.000 abitanti.

Però è divisa in tre borghi: Portosecco, San Pietro in Volta e Pellestrina. Qui tutto rimanda alla Venezia più popolare. Dai sestieri al rito eterno dello spritz, l'aperitivo locale, vino bianco spruzzato di Campari o Aperol. Dal labirinto di calli, sotoporteghi e campielli al ciacolar dei pescatori che fanno comunella al Bar Perla. Fino alla passione per le regate storiche e al mito dei grandi campioni e maestri di remo.

CHIOGGIA
Di origini romane, questo lembo veneziano si popolò con l'afflusso degli abitanti dell'entroterra veneto fuggiti alle invasioni barbariche. Il patrimonio architettonico è fatto di case e di ponti, uniche e colorate forme al centro di un habitat lagunare in cui convivono anche gli aspetti naturali da salvaguardare e proteggere. Il vociare cadenzato caratteristico chioggiotto sembra una festa a cielo aperto nelle giornate di mercato, in una commistione di chiacchiere e lavoro.

Il Corso del Popolo, piazza aristocratica e raggiante che Curzio Malaparte definì un grande caffè, è sempre brulicante di gente. Qui spicca la Torre dell'Orologio, ex faro e torre di avvistamento, ora museo che ospita la storia chioggiotta, sulla cui sommità sono visitabili l'orologio astrologico e la cella campanaria.

Il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta in cielo, è situato a sud della piazza, tra la porta di Santa Maria o Porta Garibaldi, l'antico ingresso da terra alla città, e la vicina chiesa di S. Martino, che un tempo conservava un polittico attribuito a Paolo Veneziano, ora visibile nel vicino Museo Diocesano.

Attività correlate: