Pierpaolo Pasolini è stato, senza ombra di dubbio, uno dei più grandi artisti che l'Italia abbia potuto annoverare nel suo Olimpo lungo tutto il '900. Una personalità multiforme che è riuscita a raggiungere vette altissime in diversi ambiti artistici sempre mettendo in evidenza un acume ed un anticonformismo senza pari.
Una vita spesa per esprimere tutta la complessità di cui era naturalmente dotato che lo ha visto attraversare la letteratura, il cinema, la televisione, la pittura sempre con lo stesso tocco fatto di crudezza ed introspezione facendo conoscere al pubblico la realtà attraverso i suoi occhi sempre aperti su tutte le contraddizioni della società italiana.
In occasione del centenario della sua nascita, la Galleria d’Arte Moderna espone 150 opere tra dipinti e disegni che ripercorrono l’iter artistico dello scrittore, regista, ma anche pittore: paesaggi, personaggi di famiglia e amici, ragazzi ritratti seduti e sdraiati o con fiori, a testimoniare la sperimentazione artistica del giovane Pasolini.
Una sezione particolarmente suggestiva è dedicata agli autoritratti che potremmo definire i “ritratti dell’anima”
“Di fronte all’autoritratto “Col fiore in bocca” ti smarrisci e non sai come ritrovarti. Chissà, forse era la stessa sensazione che provava Lui nel momento in cui si dipingeva. Si resta attoniti. C’è il poeta e c’è il regista, ma c’è soprattutto Lui, la sua persona, il suo io profondo che non ti respinge, anzi, ti viene incontro”
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