In esposizione le opere che hanno segnato un periodo memorabile per la città toscana e per l’arte in generale. Ancora oggi, il Cinquecento è considerato uno dei momenti artistici più alti della storia dell’arte. Un’epoca culturale eccezionale, segnata in principal modo da due eventi significativi: la Controriforma del Concilio di Trento ed il potere di Francesco I de Medici. Firenze, per un secolo, fu la culla dell’arte.
Quello che un po’ fu il ruolo di Atene qualche secolo prima. Sono numerosi gli artisti di primo piano ad essere rappresentati dalla mostra. E non poteva essere diversamente per una mostra così importante come quella fiorentina.
L’esposizione artistica è curata da Antonio Natali e Carlo Falciani, Il Cinquecento a Firenze riunisce 41 artisti e oltre 70 opere per celebrare una stagione di notevole prolificazione artistica, tra ispirazioni religiose e temi profani. Non ricorre a giri di parole Antonio Natali per definire Il Cinquecento a Firenze “maniera moderna” e controriforma.
Tra Michelangelo, Pontormo e Gianbologna, la mostra, da lui curata con Carlo Falciani, che chiude il ciclo avviato nel 2010 con Bronzino. Pittore e poeta alla corte dei Medici e proseguito, quattro anni dopo, con l’acclamata con Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti via della “maniera”