La ricerca di luoghi incantevoli e pregni di significato da proporvi è una delle attività predilette dal Cralt.
Certo, l'Italia si presta molto a quest'attività dal momento che "nasconde" ad ogni angoli tesori inattesi. I luoghi di culto sono sicuramente fra quelli più interessanti stante l'enorme portato storico e non solo che annoverano in essi.
L’Abbazia di Nonantola è un luogo straordinario dove le vicende storiche, l’architettura, la musica gregoriana e le espressioni artistiche in genere si sono coniugate con la fede cristiana per servire e formare l’uomo attraverso una storia lunga 1300 anni.
Un complesso dove si può toccare in modo mirabile il Medioevo europeo, ancora vivente nelle pergamene dell’Archivio Abbaziale e nelle opere del Tesoro Abbaziale, oggi esposte nel Museo Benedettino e Diocesano. Solo qui si potranno ammirare le pergamene autografe di Carlo Magno, di Federico Barbarossa o di Matilde di Canossa.
“Le pietre dell’Abbazia di Nonantola sono tessere di un mosaico, antico dodici secoli e mezzo, che compone lacrime e gioie, speranze e delusioni, preghiere e sofferenze, attese e traguardi. Sono pietre che parlano di uomini e donne del popolo e della nobiltà, poveri e ricchi, santi e peccatori; sono testimonianza di culture e società succedutesi nelle diverse epoche storiche; danno voce all’intimo dei cuori di schiere di pellegrini viandanti.
Sono segni, insomma, della Chiesa di “pietre vive” che prosegue, affidata a Cristo “pietra angolare”, il suo cammino faticoso ma fiducioso nel mondo”.
Erio Castellucci, Arcivescovo Abate di Modena-Nonantola
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* foto e citazione da Abbazia di Nonantola - Home (abbazianonantola.it)