Quest'anno il CRALT per l'evento culturale di Dicembre ha scelto Napoli; una scelta non casuale e pensando un programma che vi farà conoscere una Napoli - ma non solo - davvero non usuale dando una lettura storica della città a tutti coloro che parteciperanno.
Napoli, dunque, attraverso tre itinerari che sono veri e propri passaggi temporali.
Quello dell' epoca vicereale che ebbe il suo culmine nella rivolta capeggiata dal pescatore e pescivendolo Tommaso Aniello - Masaniello - che guidò nel 1647 la sommossa popolare scaturita dalla proclamazione di nuove gabelle decise dal vicerè dell'epoca ma che ebbe come epilogo la sua decapitazione in Piazza Mercato. Quello dell'epoca Borbonica che, probabilmente sotto il regno di Carlo III (poi Carlo V in Spagna), rappresentò uno dei massimi momenti di fulgore di tutto il meridione con il Regno di Napoli prima e delle Due Sicilie poi. Quello della rivoluzione giacobina del 1799 che vide menti eccelse e personaggi eccezionali tra cui ricordiamo Mario Pagano, Domenico Cirillo, Pasquale Baffi, Eleonora Pimentel Fonseca, Gennaro Serra di Cassano, Giustino Fortunato,Vincenzo Cuoco tutti uccisi dalla tremenda repressione borbonica, anche questa volta in Piazza Mercato come Masaniello, chiudendo una sorta di cerchio rivoluzionario ideale.
Ecco i tre itinerari che vedranno impegnati i partecipanti dal 6 al 9 dicembre prossimo. La prima visita, però, sarà ad un sito davvero incantevole.
La Reggia di Caserta
La costruzione della Reggia di Caserta, destinata a rivaleggiare con le altre residenze reali europee, fu affidata da Carlo di Borbone a Luigi Vanvitelli ed ebbe inizio nel 1752. Dopo la partenza di Carlo nel 1759 per il trono di Spagna, i lavori subirono un notevole rallentamento, cosicché Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi e successivamente altri architetti, che si erano formati alla scuola del Vanvitelli, portarono a compimento nel secolo successivo questa grandiosa residenza reale, dalla pianta rettangolare articolata su corpi di fabbrica affacciati su quattro grandi cortili interni. Un imponente portico (cannocchiale ottico) costituisce l’ideale collegamento con il Parco e la cascata, posta scenograficamente al culmine della fuga prospettica così creata. Lo scalone d’onore, invenzione dell’arte scenografica settecentesca e di fronte al quale si apre si apre la Cappella Palatina, collega il vestibolo inferiore e quello superiore, dal quale si accede agli Appartamenti Reali. Le sale destinate alla famiglia reale vennero realizzate in più riprese e durante un intero secolo, secondo uno stile che rispecchia la cosiddetta “unità d’interni” caratteristica della concezione architettonica e decorativa settecentesca ed in parte secondo il gusto ottocentesco per l’arredo composito e l’oggettistica minuta.
IL SANGUE DI NAPOLI, TRA DEVOZIONE E RIVOLUZIONE Dai luoghi simbolo della rivoluzione di Masaniello e dei martiri della Repubblica Partenopea del 1799, che raccontano un pezzo cruento e sanguinario della millenaria storia della città, a quelli legati alla forte religiosità ed alla devozione per la Madonna Bruna e San Gennaro. Un festoso teatro di rituali storici ed antropologici, allestito nelle chiese con ricche cappelle e preziosi altari, nei palazzi con scenografiche scale e ridondanti portali, nelle piazze con guglie e fontane, ricostruito attraverso performance teatrali in costume d’epoca, tra i vicoli di un una Napoli che non ti aspetti, misteriosa e leggendaria, ma sorprendente per la sua bellezza e per la grande voglia di rinascita e di riscatto sociale.