Vivere il territorio, o meglio, vivere nel territorio in tutti i suoi aspetti è una delle mission che il Cralt si è dato fin dalla sua creazione perché aiutare i soci a conoscere, appropriarsi e vivere pienamente socialità e tradizioni oltre le peculiarità sia dei propri luoghi di origine che gli altri che si andranno a conoscere è avvicinarsi ad un percorso di civiltà inclusiva che fa bene al corpo ed alla psiche.
L’autunno è nell’aria e sulle montagne il verde dei boschi ha ceduto il posto a innumerevoli sfumature di giallo, rosso e arancione. E' il momento dei funghi e delle castagne e sul Monte Amiata anche delle feste dedicate ai prodotti autunnali, al profumo delle caldarroste e dei porcini.
Terra ibrida e complessa, compresa tra la Val d’Orcia e la Maremma del sud, l’Amiata è un centro di vita e di culture. Intorno al monte che dà il nome a questo territorio, si è forgiato il carattere di questa zona, un carattere fortemente legato alle forze naturali e alla presenza di questo antico vulcano ormai spento, che, con le sue eruzioni, ha in passato dato origine anche al tufo, materiale legato alla civiltà etrusca.
Quella dell’Amiata è una terra fertile, che per secoli ha nutrito chi la coltivava con passione e con cura, ricambiandolo con doni generosi: funghi, castagne o le olive di Seggiano. Le culture di Siena e della Maremma si sono incontrate lungo i crinali di questo monte, inseguendosi nei boschi di faggi e di castagni delle sei riserve naturali presenti.
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