Anche se luoghi di dolore, i cimiteri in qualche modo racchiudono la storia dei popoli e possono altresì custodire architetture e sculture di pregio. Per tale ragione, presso la Reggia di Caserta, il Mibact ha sottoscritto un documento che prevede la creazione di un Atlante dei cimiteri monumentali e del turismo della memoria in formato digitale, da promuovere con l'Enit, le Regioni e l'Anci.
“Vogliamo conservare questi luoghi così importanti -ha spiegato il sottosegretario al Mibact Antimo Cesaro - e valorizzarli come mai è stato fatto prima”.
Oltre ai personaggi illustri che vi riposano, alcuni camposanti hanno infatti giardini di rara bellezza e posizioni geografiche particolari. E’ il caso del cimitero monumentale di Staglieno a Genova che ospita le spoglie, tra gli altri, di Giuseppe Mazzini, Fabrizio De Andrè e Fernanda Pivano e si snoda attraverso i viali progettati dall’architetto Carlo Barabino.
A Firenze c’è poi il Cimitero delle Porte Sante, che circonda la Basilica di San Miniato al Monte e dove sorge un nucleo di sepolcri antichissimi, come documenta un’iscrizione del 417 d. C. A Napoli, nel rione Sanità, si trova il cimitero delle Fontanelle, scavato nella roccia gialla tufacea della collina di Materdei; qui le donne del popolo adottavano un teschio e pregavano affinché lo sconosciuto defunto passasse dal Purgatorio al Paradiso.
A Palermo, al cimitero di Sant’Orsola riposano i martiri della mafia don Pino Puglisi e Giovanni Falcone, mentre esempi di architetture neoclassiche e liberty si possono osservare al Gran Camposanto di Messina.