20 Aprile 2016

Marsala, dall’antica Lilybeo allo sbarco dei mille

di Giovanni Corsaro
Marsala è sintesi ed osmosi di etnie, cultura ed enogastronomia, un territorio ricco di storia e significativo dal punto di vista naturalistico
Marsala rappresenta un importante sintesi ed osmosi di etnie, cultura ed enogastronomia, in un territorio ricco di storia ed alquanto significativo dal punto di vista naturalistico. 
Le origini vanno ricercate sulla quasi dirimpettaia città di Mozia, situata sull’isola di S.Bartolomeo
( all’interno della Riserva Naturale dello Stagnone ), di origine fenicie/puniche , che nel 397 a.C. fu invasa e distrutta dal tiranno Dionisio di Siracusa ed i sopravvissuti si rifugiarono nella vicina terraferma sotto Capo Boeo e fondarono l’insediamento Lilybeo ( città che guada la Libia). Il 241 a.C., segna il passaggio della cittàin mano romana e diventerà un importante centro di scambi e commerci, tant’è che Marco Tullio Cicerone,  questore locale, la definirà splendidissimaurbs, successivamente nel III°secolo d.C. sarà costituita la Colonia Helvia Augusta Lilybitanorum. I vandali la devastarano, intorna al V° secolo, per poi essere  occupata dagli Arabi, dai quali prese l’attuale nome Marsa Allah, con un importante crescita della città. Nei secoli successivi  seguirono le invasioni e dominazioni normanne, sveve, angioni, aragonesi  per arrivare al Regno delle due Sicilie fino all’11 maggio 1860, quando avvenne il famoso e storico sbarco di Garibaldi con le 1000 camicie rosse che portò all’unità d’Italia.
Il territorio è piuttosto importante sia per la Riserva Naturale dello Stagnone, dove abbiamo la presenza dei fenicotteri rosa e dell’erba marina Posidonia che qui trova uno dei migliori habitat , lo sfondo della riserva assieme alle caratteristiche saline formano un caratteristico paesaggio che al tramonto è stato  definito dal regista Michelangelo Antonioni il più bello che avesse mai visto. I resti romani nei pressi di Capo Boeo costituiscono un importante Parco Archeologico con la sua “Insula romana”, così come degna  di nota è la statua greca di un giovane nota come “Il Giovinetto di Mozia” esposte sull’omonima isola, che è stata più volte spedita all’estero ( Expò in Giappone, Britishmuseum) in rappresentazna dei nostri beni archeologici ; sono presenti diversi e qualificati musei tra i quali citiamo solamente quello garibaldino e quello della nave punica. ll centro storico originariamente era costituito da un quadrilatero che sicuramente vale la pena visitarlo ed era delimitato da quattro porte d’accesso di cui la più famosa è Porta Garibaldi, da dove l’omonimo Generale entrò in città.
Un capitolo a parte meritano le tradizioni enogastronomiche dove oltre i vari locali che servono i classici piatti di mare , vi sono diversi chioschi che servono il mangiare di strada “streetfood” e tra i prodotti più richiesti vi sono le arancine, il pane con le panella, “u pani cunzatu” e la rianata (pizza morbida con parecchio origano). I vini locali hanno reso famoso ovunque la città, infatti i vigneti locali sono stati da sempre la base per dei buoni vini, ma la fama  arrivò alla fine del 1700 con l’Inglese John Woodhouse che aggiungendo dell’alcol al vino locale inventò il “Marsala” che si confrontò con successo nei mercati inglesi con i rinomati vini “Madera” e “Porto”, un ulteriore passo importante fu fatto nel 1833 da Vincenzo Florio, che costruì sulla locale spiaggia un importante stabilimento, le cui cantine, a tutt’oggi, sebbene ristrutturate, costituiscono un importante esempio  di  quello che era in queste cantine  la vita dell’800, così come sono degne di essere visitate le Cantine Pellegrino, un sapiente mix tra antico e moderno, con  vini che meritano di essere degustati.