La definizione di "organizzazione non governativa" è stata menzionata, in modo pionieristico, nell'ambito delle Nazioni Unite: l'articolo 71 della Carta costituzionale dell'ONU vede infatti la possibilità che il Consiglio Economico e Sociale possa consultare "organizzazioni non governative interessate alle questioni che rientra nella sua competenza".
La tutela della vita umana, l'autosufficienza alimentare, la ppreservazione del patrimonio ambientale, la promozione della donna e la tutela dell'infanzia sono le azioni concrete effettuate dalle Ong e garantiscono l'assistenza tecnica e la formazione del personale impiegato nei luoghi in cui operano.
In genere sono organizzazioni indipendenti dai governi e dalle loro politiche e si parla di organizzazioni non aventi fini di lucro (non profit) che ottengono almeno una parte significativa delle loro entrate da fonti privati, per lo più donazioni. Nel mondo inglese vengono spesso identificate con la sigla PVO (di private voluntary organizations), preferita a NGO (sigla di non-governmental organization).
Quali sono gli strumenti da conoscere, gli enti da monitorare in maniera periodica, i titoli di studio richiesti, le esperienze fondamentali per poter partecipare alle iniziative di una ONG?
Queste domande sono forse le più pensate tra coloro che sono attratti dal mondo della cooperazione allo sviluppo, ma che non ne hanno mai avuto una vera e propria esperienza diretta, e sono altresì i quesiti di più difficile soluzione senza interpellare direttamente gli organismi interessati.
Attualmente le Ong italiane, di cui forniamo l'elenco più dettagliato, sono raggruppate e coordinate per circa due terzi in tre federazioni - FOCSIV, CIPSI e COCIS; le altre Ong non aderiscono a nessuna federazione oppure fanno capo ad associazioni di associazioni.
Le ONG utilizzano metodi diversi tra loro. Alcune agiscono fondamentalmente come gruppi di pressione politica, altre creano programmi che aiutano il loro scopo (ad esempio, una ONG preoccupata di alleviare la povertà che fornisce aiuti alimentari ai bisognosi).
ONG di cooperazione
Le ONG di cooperazione allo sviluppo sono libere associazioni, create da privati cittadini che, per motivazioni di carattere ideale o religioso, vogliono impegnarsi a titolo privato e diretto, per dare un contributo alla risoluzione dei problemi del sottosviluppo, soprattutto quelli del sud del mondo. Queste, non avendo fondi di finanziamento istituzionali, ed essendo per legge senza finalità di lucro, in ragione della filosofia umanitaria e sociale che le anima, realizzano le loro attività grazie a finanziamenti esterni; si basano comunque anche sull'apporto di lavoro volontario, gratuito o semigratuito, offerto da membri e simpatizzanti.
A dieci anni di distanza dalla Conferenza di Nairobi, nessun governo ha applicato in pieno le "Forward looking Strategies". Si vive in un mondo segnato dall'aumento di povertà, ineguaglianza, ingiustizia, disoccupazione, una crescita economica che produce distruzione ambientale, guerra, sessismo, razzismo, xenofobia, omofobia e altre forme di discriminazione e violenza. Molto spesso violenza e discriminazione si concentrano sui soggetti più deboli come le donne. Inoltre, l'intrecciarsi di genere, razza e povertà concentrano forme di discriminazione per molte donne di colore.
Ecco la motivazione di una delle richieste maggiormente condivise ai governi che consiste nel riconoscere e garantire a tutte le donne uguale diritto a un decente standard di vita, salute, acqua e aria pulita, cibo sufficiente, vestiario e sanità, un'abitazione adeguata, adeguata sicurezza e assicurazione sociale, educazione e assistenza legale, così come concordato nell'accordo dell'International Covenant of Economic, Social and Culture Rights.