La scelta di organizzare per il 03/04/2016 una visita culturale della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina ( EN) e dell’Area archeologica di Morgantina, oltre che essere in linea con le indicazioni ricevute in sede di assemblea programmatica nazionale del nostro circolo, coniuga il principio della socializzazione dei Soci con la conoscenza della cultura, storia e tradizioni di cui è fortemente impregnata la Sicilia.
La villa romana del Casale con i suoi mosaici, nel suo genere, è uno dei più importanti siti mondiali per altro è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità; al suo interno subito dopo l’ingresso monumentale vi sono i primi mosaici: il cosiddetto “Mosaico del Circo” che precede gli ambienti termali ( frigidarium, tepidarium e calidarium), poi si passa agli ambienti più importanti, di cui recentemente sono stati progettati e ricostruiti i tetti e le passerelle, dove vi sono i famosi mosaici della “Grande Caccia” e delle “Fanciulle in bikini”.
La villa originariamente apparteneva, probabilmente, ad importanti aristocratici romani, così come altre ville presenti nel nostro territorio, quali la villa Romana del Tellaro e la villa Romana di Patti che con i loro mosaici anche se non bene conservati come quelli della villa del Casale ci fanno intuire quale fosse lo splendore di questi siti, nel corso degli anni ha avuto delle modifiche, sia con finalità difensive che con vani abitativi riferibili alle occupazioni arabe e normanne.
Gli scavi che di fatto hanno portato alla luce quest’edificio sono stati effettuati all’inizio del XX secolo da Biagio Pace e Paolo Orsi ( quest’ultimo, ha avuto anche un importante ruolo anche per gli scavi di Morgantina ed in generale per questo territorio, per altro gli è stato dedicato l’importante museo archeologico di Siracusa) seguiti da quelli, tra il 1950 ed il 1960, realizzati da Vinicio Gentili.
L’Area archeologica di Morgantina ubicata sul territorio di Aidone ( EN) dista una ventina di chilometri dalla villa sopradescritta, ha origini molto lontane con le capanne circolari che formavano un villaggio intorno al 2000 a.C.
Gli indigeni del luogo,tra il XIV e l’XI secolo a.C., furono allontanati dai Siculi, a loro volta provenienti dall’Italia Centrale, nella parte occidentale dell’Isola; a partire dal VI a.c. si insediarono ivi i Greci, che convissero pacificamente con i locali, però negli anni successivi gli abitanti di Morgantina furono al centro di sanguinose battaglie tra i vari condottieri dell’epoca ( Ducezio, Dionisio I, Gerone), infine intorno al II a.C. questo territorio fu occupato dalle milizie romane.
Negli anni quest’area raggiunse i 10000 abitanti, degni di nota i resti dell’Agorà, delle mura del granaio centrale, della fornace e sebbene ne siano rimasti pochi sono interessanti i resti del santuario dedicati alle dee Demetra e Kore, i cui acroliti sono stati esposti all’Expo nell’area del Padiglione Italia piazzetta Sicilia.
Gli oggetti recuperati nell’area, sebbene diversi siano stati trafugati dai tombaroli, si trovano nel vicino museo archeologico di Aidone, inclusa la Venere di Morgantina, riportata in Italia nel 2011 dopo una lunga trattativa con il Getty Musuem di Malibù in California.