24 Dicembre 2022

La scomparsa di Emanuela Orlandi

di Stefano Torcellan
L’uscita del libro “Addio Emanuela” di M.G. Maglie

A più di trentanove anni dalla sparizione della quindicenne Emanuela Orlandi, (nata a Roma il 14/01/1968), escono ufficialmente quasi in contemporanea, il libro di Maria Giovanna Maglie, “Addio Emanuela. La vera storia del caso Orlandi…”, (Piemme ed., € 18,90) e la mini serie Netflix (in quattro puntate) “Vatican Girl”, di Mark Lewis, sempre sul “Caso Orlandi” (di cui scriverò in seguito).

Il libro prospetta una nuova soluzione sulla misteriosa scomparsa della cittadina vaticana, basandosi soprattutto sul presunto “Resoconto sommario delle spese sostenute dallo stato città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi”, per un totale di 483 milioni di lire, spesi in quattordici anni.

Questo documento, fu pubblicato in anteprima dal giornalista Emiliano Fittipaldi nel suo libro del 2017, “Gli Impostori”, (Feltrinelli ed., € 16,00) ed acquisito durante l’incontro con una “fonte” vaticana che aveva ripetutamente contattato. Non furono fornite invece le 197 pagine di allegati (ricevute) cui si fa riferimento nel testo.

Si tratta di una lista di pagamenti, scritta a macchina su cinque fogli, contenenti voci disparate sul mantenimento in captività di Emanuela presso una struttura religiosa di Londra, dal 1983 (anno della scomparsa) al luglio 1997 (data della presunta morte e rientro della salma in Vaticano: “…disbrigo pratiche finali”).

Sebbene sorgano alcuni dubbi sulla sua autenticità, per la prima volta in trentanove anni, la pesante cortina di omertà si squarcia, lasciando filtrare brandelli di verità coerenti con l’attuazione di un prefigurato scenario criminale, che troverebbe conferma proprio attraverso questo esplicativo “Resoconto”, che allego come copia dell’originale.

Nella sparizione di Emanuela, Maria Giovanna Maglie esclude qualsiasi implicazione del terrorismo internazionale, dei “Lupi Grigi” (estremisti turchi cui faceva parte l’attentatore del papa) o dei servizi segreti dell’est europeo in quanto, è sua convinzione, che siano soggetti estranei all’uccisione della ragazzina, dalla quale si voleva distogliere l’attenzione o trarne un profitto politico proprio attraverso questi eclatanti depistaggi.

Emanuela, cittadina vaticana, fu scelta come ostaggio dalla banda della Magliana per “… ricattare il Vaticano e ottenere la restituzione di alcuni miliardi di lire investiti nello IOR e nell’Ambrosiano, fallito l’anno prima” … per essere riciclati. Questa è la tesi della giornalista che continua sostenendo: “…Emanuela non morì subito dopo la sparizione [se prendiamo per buono il “Resoconto” n.d.r.], né però fu possibile restituirla alla famiglia e alla sua vita”, per garantire l’anonimato dei criminali coinvolti.
Si preferì imprigionarla in un istituto religioso di Londra anziché sopprimerla. La morte di Emanuela sopraggiunse quattordici anni dopo il suo rapimento per cause naturali, se ben si interpretano le motivazioni espresse nel “Resoconto…”, forse indotta anche dal suo presunto stato di prostrazione e di avvilimento dovuto alla clausura.

Per la giornalista dunque, questa è la “vera storia” della sparizione e della morte di Emanuela, che si va ad aggiungere ad altre “vere storie” sostenute da altri autori che però, alla luce di queste ultime rivelazioni, appaiono ora un po’ sbiadite o depotenziate della loro credibilità.

Il libro contiene altri interessanti spunti sui refrattari ed ostili ambienti vaticani dell’epoca nonché descrizioni di come furono condotte le indagini dalla magistratura italiana in procinto di scoprire dove fosse stato collocato il corpo di Emanuela, mediante l’aiuto di due emissari del papa. In cambio la Procura di Roma avrebbe dovuto allontanare ogni e qualsiasi responsabilità su una ipotetica implicazione vaticana nella vicenda.

Invece tutto si fermò  nel 2012 quando l’allora responsabile dell'indagine fu sostituito  e l'indagine stessa archiviata! Una fatalità? Tra i flutti oscuri di un mare minaccioso la Verità cerca di emergere, ancora senza successo.



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