Dopo aver conosciuto attraverso la visita alla mostra “Goodbye PerestrojKa” l’arte semi-clandestina e “Underground” dei decenni più vicini a noi, vi proponiamo un percorso conoscitivo mirato a scoprire le espressioni artistiche più “Ufficiali” ed emblematiche che coprono gli anni dal 1898 al 1922 attraverso i capolavori provenienti dai più grandi musei russi.
Questa mostra racconta la Rivoluzione avvenuta nel mondo delle arti, un evento storico poco prima e poco dopo il 1917 che ha mutato radicalmente la cultura e la scena internazionale dell’arte. Una rivoluzione che ha definitivamente trasformato i canoni espressivi precedenti, dal teatro (Cechov, Mejerchol’d, Stanislavskij) alla musica (Musorskij, Skrjabin, Stravinskij…), dal balletto (Djagilev) alla fotografia (Rodcenko), alle arti figurative, dove, tra molti altri, basterà ricordare alcuni nomi: Benois, Bakst, Kandinskij, Malevic, Koncalovskij, Larionov, Tatlin, Goncarova, Stepanova, Ekster.
I margini cronologici del percorso espositivo vanno così dal 1898, anno in cui sono stati fondati il gruppo Mir iskusstva (Il mondo dell’arte) e la rivista diretta da Djagilev, fino al 1922, quando si è costituita l’Unione Sovietica. Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni, ognuna dedicata ad uno specifico anno e a ciò che lo ha caratterizzato: eventi storici, movimenti culturali, pratiche artistiche e opere concrete: dipinti, opere su carta, oggetti, documenti.
Grazie ad una sofisticata multimedialità, questo affascinante percorso offre così continue intersezioni tra arte e storia, a complemento dell’esposizione di una sequenza spettacolare di oltre cento opere concesse da alcune delle principali istituzioni moscovite: la Galleria Tret’jakov, il Museo delle arti decorative e applicate, il Museo di Storia contemporanea della Russia (già Museo della Rivoluzione), il Fondo Alberto Sandretti presso la Fondazione Feltrinelli di Milano.
Il progetto di questa esposizione è stato curato da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, a capo del Centro Studi sulle Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari Venezia, affiancati da Faina Balachovskaja, della Galleria Tret’jakov di Mosca che l’ERPAC – l’Ente Regionale Patrimonio Culturale della Regione Friuli Venezia Giulia – ha accolto per la sua sede museale di Gorizia.