Le riserve naturali regionali sono costituite da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine che contengano una o più specie naturalisticamente rilevanti della fauna e della flora, o che presentino uno o più ecosistemi importanti per la biodiversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche. .
I "ciciu" si sono formati presumibilmente al termine dell'ultima era glaciale, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai che portò il torrente Faussimagna (affluente di sinistra del torrente Maira) ad esondare, erodendo le pendici del monte San Bernardo e trasportando a valle un'enorme massa di detriti
Nei secoli si sono sviluppate varie leggende sull'origine di queste formazioni erosive: o frutti di incantesimi oppure frutti di miracoli. Ad esempio, secondo una leggenda i ciciu si formerebbero nottetempo per effetto delle masche, le streghe del folclore piemontese, oppure sarebbero delle masche trasformate in pietra, dopo un uragano che avrebbe interrotto un rito magico di un sabba, con nefaste conseguenze.
I "ciciu" sono funghi rocciosi composti, come si è detto, da due parti: da un "cappello" di gneiss occhiadino I "ciciu" sono funghi rocciosi composti, ed un "gambo" di detriti leggeri di diversa natura
Ecco un itinerario da seguire per chi voglia visitarli, da Villar San Costanzo (CN) appena entrati nella riserva è d’obbligo un saluto a “La Famiglia”: una breve salita sulla sinistra conduce al cospetto del gruppo più caratteristico di colonne: padre, madre e figlioli. Imboccato il percorso “turistico” si scende ad attraversare un ruscello, entrando così in un bosco misto di latifoglie. Si scende ancora e, attraversato un altro rio, si inizia a salire tra colonne di varia foggia. Fra queste emerge “La Torre”: 10 metri, il ciciu più alto. Ripresa la salita si giunge a un boschetto di pino silvestre, dove si trova un punto panoramico attrezzato. Poco oltre si lascia il sentiero “turistico” per imboccare il “sentiero escursionistico”. La salita si fa più ripida tra resti di abitazioni e di terrazzamenti invasi dal bosco. Si giunge così a un bivio e si sale a destra su una pista fino a raggiungere una strada forestale che in circa mezz’ora conduce al panoramico Colle della Liretta e successivamente alle baite Meira Maggiolino. Ritorno con qualche variante per lo stesso percorso di salita.