La Cripta di Balbo, nell'ambito del Museo nazionale di Roma , ha la peculiarità di essere un vero museo di archeologia urbana in cui l'evoluzione di quello spazio è percepibilie dalla storia dei suoi insediamenti e delle diverse destinazioni d'uso subite lungo i tanti secoli.
Il Museo della Cripta di Balbo nasce al termine di una serie di scavi realizzati a partire dagli inizi degli anni Ottanta in una zona conservata intatta dall’abbandono dell’antico monastero di Santa Caterina della Rosa.
I resti rinvenuti durante la campagna di scavo hanno orientato l’identificazione delle strutture antiche con due edifici,che già le piante antiche mostravano prossimi l’uno all’altro: il Theatrum Balbi e la Porticus Minucia Frumentaria (una vasta aera porticata di origine repubblicana, adibita alle frumentationes, ovvero elargizioni di grano al popolo).
Il museo prende nome dal corridoio coperto e seminterrato che faceva parte del complesso teatrale, fatto costruire da Lucio Cornelio Balbo tra il 17 ed il 13 a.C. per celebrare la sua vittoria sulla popolazione libica dei Garamanti. All’interno del museo, è possibile scoprire la storia di questo piccolo quartiere secondo la sua evoluzione nel tempo: durante le invasioni barbariche, con il graduale spopolamento della città, questa zona divenne, in un primo momento, area di produzione del vetro (V sec. d.C.), quindi cava di recupero dei marmi e calcara(IX sec. d.C.).
Tutto ciò non dimenticando mai che stiamo parlando di un sito in pieno centro a Roma.