La Chiesa di S. Pietro in Vincoli a Roma presso le Terme di Tito all'Esquilino risale 442 ed è conosciuta anche come basilica Eudossiana, perché ricostruita da Eudossia moglie dell’imperatore Valentiniano III per custodirvi le catene di San Pietro rinvenute a Gerusalemme e a lei regalate da sua madre.
La tradizione della Chiesa racconta che Licinia Eudossia mostrò le catene di Pietro a Leone I, che le avvicinò a quelle che furono di Pietro nel Carcere Mamertino. Per miracolo le due catene si fusero in maniera irreversibile. Chiara la simbologia :Il miracolo della congiunzione delle catene, una proveniente da Oriente e una da Occidente, doveva dimostrare un forte legame tra i due imperi e forse una volontà mai realizzata di riunificazione, voluta e benedetta da Dio.
Oggi è nota soprattutto per ospitare la tomba di Giulio II con il celebre Mosè di Michelangelo Buonarroti.
Consacrata nel 439 da papa Sisto III, fu notevolmente ritoccata nel Rinascimento. All’interno della chiesa si può ammirare il Mausoleo di Giulio II sul quale troneggia il celebre Mosè. La tomba fu progettata da Michelangelo per il papa ed è una riduzione in modeste proporzioni dell’opera colossale che il papa stesso aveva concepito e che ha costituito il dramma della vita del famoso artista.
Proprio al restauro di Giulio II risale l'architettura attuale della chiesa, con il portico d'ingresso, e la ristrutturazione del convento annesso. Il Mausoleo che doveva essere la tomba di Papa Giulio II. Fu commissionato a Michelangelo nel 1505, la fabbrica fu interrotta diverse volte e il completamento avvenne nel 1545, trentadue anni dopo la morte di Giulio II. Il progetto originale doveva essere molto più grande e prevedeva l'ampliamento della Basilica per poterlo contenere. Erano previste più di quaranta statue che dovevano formare una stanza funebre per il Papa. La versione definitiva, dopo che il progetto ebbe la sesta modifica, fu di sette statue tra cui il famoso Mosè di Michelangelo.