Alla scoperta della Casina Vanvitelliana, suggestivo casino di caccia e pesca dei Borbone, ubicato su un'isoletta del Lago Fusaro, che Luigi Vanvitelli prima ed il figlio Carlo poi realizzarono a breve distanza dalla riva.
Adibito nel coso degli anni a residenza di ospiti illustri, la Casina si inserisce tra le più raffinate produzioni settecentesche, ed appare in diverse produzioni cinematografiche, tra le quali il “Pinocchio” di Comencini. Una passeggiata nel Parco, in riva al lago, accompagnati da curiosità legate al capolavoro della letteratura per l’infanzia scritto da Collodi, ed un aperitivo impreziosiranno la mattinata.
Cenni Storici
Questo edificio, noto come Casina Vanvitelliana, fu adibito alla residenza degli ospiti illustri, come Francesco II d'Asburgo-Lorena, che qui soggiornò nel maggio 1819. All'interno dell'edificio furono accolti pure Wolfgang Amadeus Mozart, Gioachino Rossini e, più recentemente, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
Dal punto di vista architettonico, la Casina si inserisce tra le più raffinate produzioni settecentesche, con alcuni rimandi alla conformazione della Palazzina di caccia di Stupinigi, progettata alcuni anni prima da Filippo Juvarra facendo ricorso a volumi plastici e ampie vetrate. L'edificio voluto dai Borbone presenta infatti una pianta assai articolata, composta da tre corpi ottagonali che si intersecano l'uno alla sommità dell'altro, restringendosi in una sorta di pagoda, con grandi finestre disposte su due livelli; un lungo pontile in legno collega inoltre la Casina alla sponda del lago.