08 Dicembre 2023

L' Evento Vesuvius, emozioni di lava e sale nella terra degli Dei. Le perle del Vesuvio 1

di Redazione Cralt Magazine
La visita al museo ferroviario storico di Pietrarsa ed i mercatini di Natale sono i protagonisti di questa prima giornata; ma è solo l'inizio ... seguiteci!

Pietrarsa è sicuramente un'esperienza unica che tutti dovrebbero vivere almeno una volta nella vita.

La gioia di tornare bambini nella sala dedicata al modellismo, la meraviglia nel vedere la maestosità delle vecchie locomotive e dei vecchi vagoni che emanano un fascino del tutto particolare da cui nessuno può dichiararsi indenne.

La storia, mirabilmente esposta dalle guide, che fa ripercorrere l'excursus storico che ha vissuto questo luogo dal periodo borbonico, con l'inaugurazione della prima tratta ferroviaria italiana da Napoli a Portici, fino ai giorni nostri. 

Un sito dove il lavoro trasuda da ogni angolo: quello proprio degli operai dell'epoca in cui era offcina all'attualità che ce lo presenta come un museo fruibile ed unico. 

L'etimologia del nome

L'origine del nome Pietrarsa è controversa. Secondo una versione, il nome deriverebbe dalla parola greca "leukópetra", che significa "pietra bianca". Questa versione è supportata da una leggenda che narra la storia d'amore tra Vesevo, Sebeto e la ninfa Leucopetra. Leucopetra era una bellissima fanciulla che viveva in una grotta sulla costa di Pietrarsa. Vesevo e Sebeto, due potenti dei, erano entrambi innamorati di lei. Un giorno, i due contendenti si sfidarono a una gara per conquistare il cuore di Leucopetra. La gara si concluse con la vittoria di Vesevo, che trasformò la ninfa in una pietra bianca. La pietra, che ancora oggi si può vedere sulla costa di Pietrarsa, è chiamata "Pietrarsa".

Un'altra versione sostiene che il nome Pietrarsa deriverebbe dalla parola latina "petra arsa", che significa "pietra bruciata". Questa versione è supportata dal fatto che, nel 1631, l'eruzione del Vesuvio raggiunse la costa di Pietrarsa e bruciò la vegetazione. La lava, che si raffreddò rapidamente, formò una pietra rossastra che, con il tempo, divenne nera.

Qualunque sia la sua origine, il nome Pietrarsa è legato alla storia del luogo e della sua importanza per lo sviluppo delle ferrovie in Italia.


La prima tratta ferroviaria: Napoli - Portici 

La prima tratta ferroviaria in Italia fu la Napoli-Portici, inaugurata il 3 ottobre 1839. La linea, lunga 7,640 chilometri, collegava la stazione di Napoli al Granatello di Portici, un comune situato a pochi chilometri dalla città.

La costruzione della Napoli-Portici fu promossa dal governo borbonico, che intendeva modernizzare le infrastrutture del Regno delle Due Sicilie. Il progetto fu affidato all'ingegnere francese Armand Bayard de la Vingtrie, che si occupò anche della fornitura delle locomotive e dei vagoni.

La Napoli-Portici fu un grande successo fin dall'inizio. Il treno inaugurale, trainato dalla locomotiva "Vesuvio", fu affollato di persone curiose di vedere questo nuovo mezzo di trasporto. La linea fu subito utilizzata per il trasporto di passeggeri e merci, e contribuì a migliorare i collegamenti tra Napoli e la sua periferia.

La Napoli-Portici fu un evento importante per la storia delle ferrovie in Italia. La linea segnò l'inizio dello sviluppo della rete ferroviaria italiana, che si espanse rapidamente negli anni successivi.

La Napoli-Portici è ancora oggi in servizio, e rappresenta un importante monumento storico e culturale. La linea è gestita da Trenitalia, e offre un servizio di trasporto passeggeri tra Napoli e Portici.

Alcune curiosità sulla prima tratta ferroviaria in Italia:

  • La locomotiva "Vesuvio" era una locomotiva a vapore costruita dalla ditta inglese Robert Stephenson and Company. La locomotiva era lunga 13 metri e pesava 20 tonnellate.
    Il treno inaugurale della Napoli-Portici era composto da due carrozze passeggeri e da una carrozza postale. Il viaggio da Napoli a Portici durava circa 15 minuti.
    La Napoli-Portici fu la prima linea ferroviaria a doppio binario in Italia.

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