16 Maggio 2018

Il trenino delle centovalli

di Redazione Cralt Magazine
Con visita agli orridi di Uriezzo e alla chiesa di San Gaudenzio

Il trenino della Val Vigezzo o delle Centovalli, inaugurato nel 1923, effettua un tragitto che si snoda lungo 52 km da Domodossola a Locarno. Il percorso, che raggiunge una quota di 800 metri di altezza, offre scorci di vita rurale e belle vedute sulle montagne. E’ un’occasione per osservare  diversi paesaggi: Domodossola, cittadina Ossolana con un’antica piazza del mercato, il centro storico medievale e le caratteristiche case in pietra; la Valle Vigezzo rinomata come valle dei pittori e degli spazzacamini che introduce nell’incassata Centovalli; Locarno, nel Canton Ticino,  ridente cittadina sul lago Maggiore e  stazione d’arrivo del trenino.

Gli orridi di Uriezzo sono contraddistinti da una serie di grandi cavità subcircolari separate da stretti e tortuosi cunicoli. Le pareti sono tutte scolpite da nicchie, scanalature prodotte dal moto vorticoso e violento di cascate d'acqua e volute che in certi punti si avvicinano tanto che dal fondo non permettono la vista del cielo. Il fondo roccioso non è visibile, perché mascherato da materiale alluvionale e da uno strato di terriccio. Gli Orridi costituiscono un ecosistema complesso: costanti condizioni di elevata umidità, scarsa illuminazione, pareti lisce e levigate, determinano difficili condizioni ambientali, a cui si adattano, in campo vegetale soprattutto muschi e felci, presenti in grande varietà.

La visita degli orridi, non obbligatoria, è accompagnata da guida locale; l’escursione comprende delle scale e non è consigliata a chi ha problemi motori; si ricorda che il percorso è in discesa ed il bus attende i soci alla fine di quest’ultima. Si consigliano calzature da escursionismo o scarpe sportive pesanti. In caso di piogge prolungate durante i giorni precedenti, all'interno degli orridi e lungo i sentieri di accesso si possono trovare pozzanghere e fango.

La Chiesa Parrocchiale Monumentale di San Gaudenzio ha origini molto antiche; infatti i primi documenti che testimoniano l’esistenza di una primitiva cappella, risalgono ai primi anni del 1000. Monsignor Bascapè, vescovo di Novara dal 1593 al 1615, cita documenti che riguardano una “capella” donata ai canonici di santa Maria di Novara da Gualberto, vescovo di Novara dal 1032 al 1039. L’edificio, a pianta rettangolare, era ubicato ove attualmente vi è il presbiterio. Costruita in romanico lombardo, fu dedicata a S. Gaudenzio, primo vescovo di Novara.

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