E' nel centro antico di Napoli a due passi dai resti delle "Mura Greche" di Piazza Calenda e vicinissimo alla cattedrale partenopea che custodisce la reliquia del Santo Patrono Gennaro che tanta attenzione catalizza nei giorni del ripetersi del prodigio.
Difatti è proprio a via Duomo che si trova Il Museo Civico Gaetano Filangieri, che da pochissimo tempo ha riaperto al pubblico la Sala Agata, al primo piano, interessata da lavori di restauro.
Il Museo ha sede nel quattrocentesco palazzo Como, costruito tra il 1464 ed il 1490 dal ricco mercante Angelo Como nelle forme del Rinascimento fiorentino su disegno, forse, di Giuliano da Maiano. Nel 1881-82 per allargare la via fu demolito e ricostruito 20 metri più addietro. Il museo, inaugurato nel 1888, fu fondato da Gaetano Filangieri (1824-92), principe di Satriano, che vi raccolse tutte le sue varie e pregevoli collezioni d’arte, numismatiche, la biblioteca e l’archivio Filangieri.
Il mecenate principe Filangieri ampliò queste collezioni contemporaneamente all'abbellimento del palazzo, avendo già in mente un progetto sull'allestimento di un museo. Aveva infatti pensato di creare una sorta di studio privato che raccogliesse i vari tipi di produzione artistica locale, oltre che nuovi progetti ed esperimenti artistici. In seguito alla morte del principe, il museo e le opere ivi contenute caddero nell'oblio, peggiorato da un improvviso incendio scatenatosi nel corso Seconda guerra mondiale che distrusse una parte del nucleo originario.
Nel 1948, le opere superstiti vennero radunate e sottoposte ad un restauro mentre la galleria venne riaperta a partire dagli anni settanta, per essere poi richiusa negli anni novanta. La visita programmata darà anche l’occasione, quindi, per conoscere la storia di via Duomo e delle principali trasformazioni subite nel corso dei secoli