25 Maggio 2016

Il museo di Villa Pignatelli

di Redazione Cralt Magazine
Situata nel cuore chic della città partenopea, lungo la riviera di Chiaja, immediatamente di fronte alla celeberrima villa comunale, mutua la denominazione dal principe Diego Aragona Pignatelli Cortes ed ospita l'omonimo museo delle carrozze.

Villa Pignatelli una delle più straordinarie testimonianze della stagione neoclassica napoletana è stata riportata agli antichi splendori dopo anni di lavori, coordinati dal Polo museale e realizzati con il contributo della Regione Campania. L’obiettivo è stato quello di restituire ad ogni sala la stessa atmosfera di un tempo tra memorie di salotti mondani e gala da Belle Epoque.

Situata nel cuore chic della città partenopea, lungo la riviera di Chiaja, immediatamente di fronte alla celeberrima villa comunale, mutua la denominazione dal principe Diego Aragona Pignatelli Cortes ed ospita l'omonimo museo delle carrozze.

Nel 1826 la villa venne realizzata da Pietro Valente e per eseguire i lavori fu necessario demolire una preesistente abitazione appartenente ai Carafa; la realizzazzione venne commissionata al Valente da Sir Ferdinand Richard Acton (figlio di John Francis Edward Acton, VI Baronetto, primo ministro di Ferdinando I). Dopo la morte di Acton la villa venne acquistata dalla famiglia di banchieri tedeschi Carl Mayer von Rothschild; la famiglia tedesca vide le proprie sorti legate a quella dei Borbone, i quali furono allontanati dalla città a seguito dell'unità nazionale. Così la villa fu ceduta a principi Pignatelli Aragona Cortés, che ne furono proprietari fino al 1955 quando la principessa Rosina Pignatelli ne fece donazione allo Stato Italiano perché fosse trasformata in un museo destinato a perpetuare il nome del marito, il principe Diego Aragona Pìgnatelli Cortes.

L'edificio fu pensato come una domus pompeiana, ed è caratterizzato da una pianta quadrata generata dalla somma di due rettangoli uguali; tutto è mollto classicheggiante, il gusto neoclassico iniziale è stato mantenuto intatto anche dopo svariati interventi di rispristino architettonico e varie destinazioni d'uso nel tempo. Gli interni dei vari piani sono davvero spettacolari alla vista sia per i decori che per gli arredi: il vestibolo, la sala rossa ed il salotto azzurro sono delle vere mirabile archietettoniche che lasciano il visitatore senza fiato; ricchissima la colleziaone di porcellane del '700 e '800 lì custodite.

L'altra grandissima attrattiva del posto è il citato Museo delle Carrozze che è un progetto degli anni '50 dalla volontà dell'allora Sovrintendente alle Gallerie della Campania Bruno Molajoli di acquisire la ricca collezione di carrozze, calessi e finimenti del marchese di Civitanova Mario D'Alessandro. A questo primo nucleo originario si aggiunsero ulteriori donazioni da parte di altri mecenati in seguito. Oggi, la collezione è costituita da trentaquattro tra carrozze e calessi di produzione italiana, inglese e francese della fine dell'800 ed inizi del '900 ed è corredata da una consistente raccolta di finimenti, morsi e fruste.

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