Il Liberty è uno stile artistico che ebbe grande diffusione in Europa alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo. In Italia, in particolare a Firenze, trovò una grande applicazione nell'architettura e nell'arredamento di case private, palazzi pubblici, negozi e locali di intrattenimento.
Il Liberty fiorentino si caratterizza per l'utilizzo di forme sinuose e fluide, decorazioni floreali e superfici irregolari. Un esempio di architettura Liberty fiorentina è il Palazzo delle Poste, progettato dall'architetto Angiolo Mazzoni negli anni '20 del Novecento. Questo edificio si contraddistingue per una facciata decorata con rilievi in terracotta e per un ingresso con una grande porta di bronzo.
Anche l'arredamento ha subito l'influenza dello stile Liberty. A Firenze, molti mobili e oggetti d'arte in stile Liberty sono stati prodotti da piccole imprese artigianali. Lo stile Liberty ha privilegiato l'utilizzo di legni pregiati come il noce e il ciliegio ed è caratterizzato da un'eleganza sobria e raffinata.
Uno degli esempi più famosi di design Liberty a Firenze è il Caffè Gilli, aperto nel 1733. Ristrutturato nel 1929, il caffè presenta una facciata in stile Art Nouveau con una decorazione in ferro battuto. All'interno, i lampadari in cristallo e ferro battuto, i tavoli in marmo e le sedie in legno e pelle conferiscono al locale un'atmosfera unica, elegante e raffinata.
Il Liberty fiorentino ha anche dato vita a uno stile di moda eclettico ed elegante, con influenze orientali e mediterranee. Il primo negozio di moda Liberty a Firenze fu aperto da Felice Lotti, uno dei primi designer a introdurre lo stile Liberty in Italia. Lotti disegnava abiti comodi e fluidi, realizzati in tessuti leggeri e decorati con motivi floreali e pattern geometrici.
L'eleganza e la particolarità dello stile Art Nouveau hanno saputo mantenere viva l'attenzione dei visitatori di tutto il mondo, fascinandoli con l'arte e i tesori di Firenze.
I luoghi dove si doveva esprimere più liberamente il seducente linguaggio dell’Art Nouveau si trovavano fuori dal centro cittadino, soprattutto da Porta alla Croce dove troviamo villini con padiglioni, ceramiche, decorazioni che annunciano la nuova arte floreale, importanti architetti come Adolfo Coppedè e Giovanni Michelazzi insieme a Galileo Chini realizzarono splendide nuove architetture.
Foto di Ervin Gjata da Pixabay
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