Ricostituire una delle più importanti aree archeologiche esistenti a livello mondiale. Dopo anni di attesa, sta per realizzarsi il sogno di vedere nuovamente unito il Foro di Traiano a Roma.
“Verrà rimosso il tratto iniziale della via Alessandrina, per una lunghezza di 30 m circa, allo scopo di unificare i due settori del Foro di Traiano rimasti separati dalla strada dopo gli scavi del 1998-2000”, spiega la Sovrintendenza.
Il cantiere, finanziato con una donazione di un milione di euro da parte del Ministero della Cultura e del Turismo dell’Azerbaijan, fino ad ora ha subito ben 2 sospensioni a causa del ritrovamento di cavi nel sottosuolo. Ripresi una prima volta a novembre del 2016, i lavori furono di nuovo fermati a marzo 2017 quando vennero trovati altri cavi dell’illuminazione pubblica. Dopo un iter piuttosto lungo, è iniziata la rimozione dei suddetti cavi, al termine della quale ricomincerà anche l’attività di scavo vero e proprio.
Sempre ai Fori Imperiali è prevista un’altra operazione finanziata da un mecenate – l’uzbeco Usmanov – attualmente in fase di progettazione: far risorgere attraverso l’anastilosi (una tecnica per l’innalzamento delle colonne) la Basilica Ulpia.
Anche il Campidoglio a 5 Stelle si appresta ad accelerare nella corsa ad attrarre nuovi fondi per l’immenso patrimonio artistico ed archeologico della Città Eterna. Il nuovo regolamento per le sponsorizzazioni, approvato in giunta, per diventare operativo dovrà passare per l’Assemblea Capitolina.
L’obiettivo è agevolare il ricorso al mecenatismo stabilendo, ad esempio, che le proposte da parte dei donatori vengano formalizzate con procedure di trattativa privata diretta qualunque sia il valore della prestazione. E la sindaca Virginia Raggi ha già qualche obiettivo concreto, ad esempio un intervento sulle Mure Aureliane, “parte importantissima della città, estesa e delicata”, che potrebbe andare più spedito grazie al ‘buon cuore’ di qualche mecenate.