Le escursioni, le visite agli innumerevoli luoghi bellissimi della nostra Penisola sono sempre buone occasioni per consocere storia e storie ad essi legate e opportunità di socializzazione davvero uniche e sempre bene accette.
Il Castello di Sarmato è un complesso composto dal mastio, dalla rocchetta e dall'antico borgo circondato da mura con due torri angolari e rivellini. Visitabili all'interno l'ingresso, il salone, le camere da letto, varie sale arredate, un importante archivio - con documenti dal XII secolo - ed il giardino. Il Castello di Sarmato, tuttora residenza dei Conti Zanardi Landi, sembra trarre le sue origini da un insediamento di popolazioni sarmatiche, calate in Italia coi Longobardi alla metà del Cinquecento. Originariamente i passaggi erano muniti di ponte e passerella levatoi, come si può percepire dagli incastri ancora evidenti. Nel 1216 è accertata l'esistenza del fortilizio quando, milizie piacentine e milanesi, vi si riunirono in attesa di muovere guerra ai nemici pavesi. Il Castello di Sarmato , assieme a quelli di Castel San Giovanni e Borgonovo, è uno dei più importanti avamposti istituiti dalla fazione guelfa piacentina a difesa della Val Tidone, contro la parte ghibellina pavese. Nel 1270 la fortezza, allora difesa dalla famiglia Pallastrelli, fu attaccata e seriamente danneggiata dalle milizie del Signore di Bardi, conte Umbertino Landi. Nel 1376 il castello venne concesso da Galeazzo Visconti, allora Signore di Milano, al nobile Bartolomeo Seccamelica che lo aveva appena acquistato dai Pallastrelli, poi tramite l'unica figlia rimasta passò alla famiglia Scotti e brevemente a quella degli Arcelli conti della Val Tidone. Dopo successive e intrigate vicende politico-militari, a metà del Quattrocento torna in proprietà ai conti Scotti e a questa nobile famiglia resta sino al 1819 quando, con la scomparsa dell'ultimo discendente maschio, passa agli eredi conti Zanardi Landi dei quali è tuttora residenza.
La Rocca d'Olgisio, incastonata nella roccia, a presidio delle valli dei torrenti Tidone e Chiarone ed è una delle più antiche e suggestive rocche piacentine, cinta da ben sei ordini di mura. Il mastio è articolato in vari locali intercomunicanti che terminano con un piccolo loggiato cinquecentesco. Fondata attorno all'anno Mille, nel 1378 dopo diverse appartenenze, viene consegnata da Gian Galeazzo Visconti a Jacopo Dal Verme, valoroso vincitore della battaglia di Alessandria contro Firenze. La fortezza, nella quale possibile anche pernottare, ha una pianta irregolare alla quale si accede unicamente dal lato settentrionale attraverso una ripida quanto suggestiva strada.