Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato, già nel 1997, un Libro bianco sulle fonti energetiche rinnovabili, nel quale l’Unione si proponeva di raddoppiare, tra il 1997 e il 2010, la quota di rinnovabili nel consumo di energia primaria, fissando alcuni obiettivi per ciascuna filiera.
Sono stati poi fissati I piani di azione nazionali per le energie rinnovabili che hanno fissato gli obiettivi nazionali degli Stati membri per la quota di energia da fonti rinnovabili consumata nel settore dei trasporti, dell’elettricità e del riscaldamento e raffreddamento nel 2020, tenendo conto anche degli effetti di tutte le altre misure politiche varate in relazione all’efficienza energetica sul consumo finale di energia, e di tutte quelle misure appropriate da adottare per raggiungere detti obiettivi nazionali generali, inerenti alcuni elementi che si possono sommariamente elencare in : cooperazione tra autorità locali, regionali e nazionali; trasferimenti statistici o i progetti comuni pianificati; politiche nazionali per lo sviluppo delle risorse della biomassa esistenti e per lo sfruttamento di nuove; procedure amministrative e le specifiche tecniche; informazione e la formazione; garanzie di origine; accesso e funzionamento delle reti; sostenibilità di biocarburanti e bioliquidi.
Nel corso degli anni, questo Piano, laddove lo Stato non rispetti tutte le linee indicative e i target intermedi definiti per il raggiungimento degli obiettivi, dovrà essere tassativamente aggiornato prevedendo opportune misure correttive che pongano in evidenza le ragioni dell’eventuale scostamento ed i criteri per l’assorbimento del medesimo.
Tali criteri prevedono, tra l’altro, che sia garantito comunque il conseguimento degli obiettivi mediante la promozione congiunta dell’efficienza energetica e un utilizzo equilibrato delle fonti rinnovabili per la produzione e il consumo di energia elettrica, calore e biocarburanti. Inoltre, ovviamente, bisognerà favorire sempre più le cooperazioni internazionali.