Ottonta opere provenienti dai più importanti musei italiani, enti e collezioni private che vanno a costruire un ricco racconto artistico sulla storia del movimento, dalle origini al 1870, con affascinanti confronti con i loro contemporanei italiani.
Protagonisti di questa importante mostra alla GAM di Torino sono gli antefatti, la nascita e la stagione iniziale e più felice della pittura macchiaiola, ossia il periodo che va dalla sperimentazione degli anni Cinquanta dell’Ottocento ai capolavori degli anni Sessanta.
L’esposizione organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, valorizza il dialogo artistico tra Toscana, Piemonte e Liguria nella ricerca sul vero.L’esperienza dei pittori macchiaioli ha costituito uno dei momenti più alti e significativi della volontà di rinnovamento dei linguaggi figurativi, diventata una priorità alla metà del XIX secolo. Fu a Firenze che i giovani frequentatori del Caffè Michelangiolo “inventarono” la macchia.
Questa coraggiosa sperimentazione porterà a un’arte italiana “moderna”, che ebbe proprio a Torino,
nel maggio del 1861, la sua prima affermazione alla Promotrice delle Belle Arti. Negli anni della sua proclamazione a capitale del Regno d’Italia, il capoluogo piemontese conobbe un periodo di grande fermento culturale. È proprio a questo periodo, e precisamente nel 1863, che risale la nascita della collezione civica d’arte moderna – l’attuale GAM – che aveva il compito di documentare l’arte allora contemporanea.