La Mostra Frida Kahlo a Palazzo Albergati di Bologna è una delle esposizioni più interessanti del 2016. La mostra ha per titolo “La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo” ed è nata per celebrare le opere di alcuni artisti messicani come Diego Rivera, MaríaIzquierdo, ÁngelZárraga, Rufino Tamayo e Frida Kahlo, appunto.
Gli amanti della pittrice messicana potranno così ammirare i suoi autoritratti, ritratti e persino vestiti e gioielli appartenuti ad una delle maggiori esponenti del surrealismo e realismo magico. Oltre alle sue opere, Palazzo Albergati propone un’intera mostra incentrata sull’arte messicana del Novecento con quadri e oggetti di Diego Rivera (coniuge di Frida Kahlo) e altri esponenti di spicco.
La Collezione Gelman, nata nel 1941 per mano di Jacques Gelman e Natasha Zahalkaha, contiene anche delle fotografie, pagine di diari, testimonianze e gioielli rappresentativi dell’arte messicana del tempo e, in qualche modo, anche delle personalità travagliate della Kahlo e Diego Rivera.
La storia dei coniugi Gelman si intreccia con quella degli artisti messicani . Nel 1943 Jacques commissiona a Diego Rivera il ritratto di Natasha: l’incontro con Diego e Frida Kahlo è l’inizio di una grande avventura collezionistica, che Natasha continuerà con altri acquisti anche dopo la morte del marito. I Gelman nel corso di un decennio acquistarono circa 30 opere di Frida Kahlo e Diego Rivera, tutte esposte a Bologna.
Alcuni di questi dipinti sono entrati nell’immaginario collettivo ormai come vere icone: Autoritratto con collana (1933), Autoritratto seduta sul letto (1937), Autoritratto con scimmie (1943), Autoritratto come Tehuana (1943); opere indissolubilmente legate al suo amore per Diego, come L’abbraccio amorevole dell’universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl (1949); una “Naturaleza viva” (Natura vivente) di straordinario impatto, La sposa che si spaventa vedendo la vita aperta (1943). Di Diego, i Gelman esponevano sulle pareti del loro appartamento di Città del Messico degli assoluti capolavori, come il Ritratto di Natasha Gelman, Girasoli, Venditore di calle, tutte tele risalenti al 1943, anno del loro incontro.
Considerata nel suo insieme, la collezione Gelman – composta da dipinti, fotografie, abiti, gioielli, collages, litografie, disegni – costituisce una delle più ricche testimonianze del periodo d’oro dell’arte messicana, che negli anni Quaranta è all’apice di quella “rinascita” culturale e artistica iniziata nei primi anni Venti, e una delle raccolte più ricche dell’arte di Diego e Frida, conosciuti in un momento di relativa calma della loro storia travolgente e distruttiva, appena risposati (1940) dopo un divorzio durato un anno.
Curata da Gioia Mori, la mostra La Collezione Gelman: arte messicana del XX secolo. Frida Kahlo, Diego Rivera, RufinoTamayo, MaríaIzquierdo, David Alfaro Siqueiros, ÁngelZárrag - a Palazzo Albergati fino al 26 marzo 2017 - è patrocinata dal Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia.