E' stato pubblicato nei giorni scorsi il report di Eurostat sulla produzione dei rifiuti in Europa. Per il rapporto nel 2014, in media, ogni cittadino europeo ha prodotto 475 kg di rifiuti municipali, dato in calo rispetto all'anno precedente e che segue un trend a ribasso iniziato nel 2007. I rifiuti avviati a riciclo o compostaggio sono invece poco meno della metà di quelli prodotti.
La gestione dei rifiuti è suddivisa in diverse modalità, nessuna delle quali nettamente prevalente, infatti le due soluzioni opposte di riciclo e smaltimento in discarica registrano entrambe un 28%. A seguire l'incenerimento con il 27% e il compostaggio con il 16%. Nonostante questo possiamo leggere che 'la quantità di rifiuti municipali riciclata o compostata in Ue è aumentata stabilmente nel tempo, passando dal 17% del 1995 al 44% del 2014.'
Sono ampie invece le disparità nella quantità di rifiuti generata a seconda del Paese membro: Romania, Polonia e Lettonia sono i Paesi con una media più bassa meno di 300 kg per abitante, mentre sul fronte opposto la Danimarca è quello con il maggiore peso pro capite di rifiuti prodotti in un anno: 759 kg. La produzione italiana si attesta di poco sopra la media con 488 kg prodotti.
Anche sul fronte gestione sono notevoli le differenze tra gli Stati, infatti quasi metà della produzione è stata riciclata in Slovenia (49%) e Germania (47%) e se a questi somma il dato sul compostaggio, la Germania ha coperto nel 2014 quasi i tre quarti del totale di rifiuti prodotti (64%). Più della metà del pattume generato è stata incenerita in Estonia (56%), Danimarca (54%), Finlandia e Svezia (entrambe al 50%), mentre le quantità maggiori avviate a discarica sono state registrate in Lettonia (92%), Malta (88%), Croazia (83%), Romania (82%) e Grecia (81%). Per l'Italia la principale destinazione dei rifiuti è stata la discarica con il 34% di rifiuti, mentre il 28% è stato riciclato, il 21% incenerito ed appena il 18% è stato avviato a compostaggio.