Edward Hopper fu uno dei protagonisti assoluti della scena artistica di inizio secolo e i suoi dipinti sono caratterizzati da un realismo tagliente e provocante. Il Complesso del Vittoriano ospita 60 opere datate tra il 1902 e il 1960 di quello che fu uno dei più grandi esponenti del realismo americano. La Mostra mette in evidenza i paesaggi pieni di luce e colore e la vita borghese di inizio secolo.
Hopper è stato per lungo tempo associato a suggestive immagini di edifici urbani e alle persone che vi abitavano, ma più che i grattacieli - emblemi delle aspirazioni dell’età del jazz - egli preferiva le fatiscenti facciate rosse di negozi anonimi e vedute di ponti meno conosciuti.
Tra i suoi soggetti favoriti, vi sono scorci di vita nei tranquilli appartamenti della middle class, spesso intravisti dietro le finestre durante i suoi viaggi, immagini di tavole calde, sale di cinema, divenute delle vere e proprie icone, come testimoniano alcuni celebri capolavori in mostra.
Avremo la possibilità di vedere esposti i più grandi capolavori del pittore come Le Bistro or The Wine Shop (1909), SummerInterior (1909), New York Interior (1921), South Carolina Morning (1955) e Second Story Sunlight (1960). I suoi dipinti proprio per la forte carica realista erano una fonte di ispirazione per registi come Hitchcock e Dario Argento. Infatti, il primo volle costruire la casa di Psyco come la dimora dell'opera la Casa vicino alla ferrovia mentre il secondo riproduce la sequenza del bar come Nighthawks.