Nel trattare tematiche come quelle legate all'economia ed allo sviluppo futuro si rischia sempre di oscillare fra la dotta lezioncina e la banalizzazione più bieca, noi cerchiamo oggi di farlo dando spazio ad un esempio concreto.
Un'imprenditore ci racconterà come è nata la sua azienda e come questo sia annoverabile in quel nuovo ambito che amiamo definire green economy che poi altro non è che il tentativo di coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale.
Sarà un racconto molto concreto e per questo molto interessante da leggere, quello che ci siamo fatti narrare da Stefano Petrillo Chief of Procurement di Prestige Group che ci parlerà anche della piattaforma enjoyricondizionati.it. Mettetevi comodi.
Oggi si parla tanto di economia green e di economia circolare ci spiegherebbe, da addetto ai lavori, l'importanza di questi due concetti?
Operare un’attività economica al giorno d’oggi non può prescindere da una forte consapevolezza verso l’ambiente che ci circonda, la natura e la terra, in quanto queste possono essere fonte di grandi opportunità e, allo stesso tempo, di rischio.
La relazione tra sistema economico e ambiente, che da sempre influenza la quotidianità degli abitanti del nostro pianeta, è peggiorata negli anni ed è stata la causa di parecchi disastri naturali irreversibili.
Sulla base di queste considerazioni, partirei illustrando le tappe più significative di un processo di sensibilizzazione ambientale, in campo sia economico che politico, iniziato ai tempi del “The Entropy Law and the Economic Process” del 1971. Georgescu-Roegen, autore dell’opera ed uno tra i più importanti economisti del secolo scorso, poneva due questioni all’attenzione delle scienze economiche: l’esauribilità delle risorse e l’aumento dell’entropia nei processi produttivi. Attraverso il suo concetto di “bioeconomia” metteva in rilievo per la prima volta l’aspetto economico dei problemi ambientali. In seguito, Herman Daly, uno dei suoi sostenitori più convinti, porterà l’economia ecologica agli occhi degli studiosi e dell’opinione pubblica per favorirne una diffusione di massa. La crisi economica e finanziaria esplosa nel 2007 negli USA ha rappresentato un’ulteriore catalizzatore verso la diffusione della green economy. Oggi, infatti, economia e ambiente non sono più soggetti discordanti bensì sintonici.
Finora l’economia ha funzionato servendosi di un modello “produzione-consumo-smaltimento”, nel quale ogni prodotto è inesorabilmente destinato ad arrivare a “fine vita”. L’economia verde, invece, ha come scopo un utilizzo più efficiente delle risorse volto al raggiungimento di inclusione, benessere ed equità sociale. Questo scopo si basa sull’utilizzo dell’energia rinnovabile come sostituto dei combustibili fossili e sul risparmio energetico. Parlando di efficienza delle risorse, è immediato il ponte verso la “circular economy”, un modello economico basato principalmente sull’aumento dell’efficienza e sulla diminuzione della produzione di rifiuti. Per far sì che “circular” e “green” economy vadano di pari passo, le imprese in primis devono condividere e diffondere i principi di un’economia circolare sostenibile. Tuttavia, il settore tecnologico è ancora dominato da aziende che crescono sulla base dell’obsolescenza pianificata dei prodotti a favore di continui aggiornamenti, tecnologie imperdibili e design estetici all’avanguardia. Questa pratica contribuisce enormemente a spiegare le cause dei 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici prodotti nel 2019, una quantità sufficiente a formare una linea lunga 125km. Il Global e-waste monitor[1] parla chiaro: il mondo produce troppi rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Secondo uno studio realizzato dal Ministero dell’Ambiente[2], negli ultimi cinque anni oltre 432mila imprese italiane hanno investito in prodotti e tecnologie “green” per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Per farlo, molte imprese hanno avviato anche processi di trasformazione digitale: dunque aumentando l’utilizzo della tecnologia. Su questo punto però, è importante valutare se l’utilizzo maggiore della tecnologia sia una soluzione a lungo termine oppure no.
Davanti a questi numeri non si può affatto restare indifferenti. Il modello Capitalistico così come l’abbiamo messo in pratica negli ultimi 40 anni, non è più adeguato ai tempi odierni; Enjoy opera in quello che viene definito il “Capitalismo Sostenibile”, quindi applicando le regole del mercato capitalistico, ma rifornendosi di beni già utilizzati, ottimizzando gli sprechi e dando valore economico agli stessi mediante una lavorazione (il ricondizionamento) e una successiva commercializzazione. Con i nostri prodotti ricondizionati, ci proponiamo anche alle imprese e alle istituzioni Pubbliche affinché possano scegliere in modo più etico la tipologia di tecnologia da adottare.
Inoltre, implementare misure di miglioramento nella progettazione ecocompatibile, insieme a prevenzione e riutilizzo dei rifiuti, possono generare risparmi netti per le imprese fino a 604 miliardi di euro, ovvero l’8 % del fatturato annuo, riducendo al tempo stesso le emissioni totali annue di gas a effetto serra del 2-4 %[3]. In generale, attuare misure aggiuntive per aumentare la produttività delle risorse del 30 % entro il 2030 potrebbe far salire il PIL quasi dell’1 % e creare oltre 2 milioni di posti di lavoro rispetto allo scenario economico di base[4].
Come e perché nasce la vostra esperienza lavorativa, una start up di grande successo?
Dall’esperienza lavorativa in giro per il mondo ho avuto l’intuizione, insieme a mia sorella Dalila, di fondare un’impresa volta ad obiettivi ambiziosi che legano tecnologia, sostenibilità, e risparmio in Italia. Nel 2014 nasce così la nostra azienda: Prestige Group s.r.l.. In pochi anni siamo diventati una realtà di successo nel mondo degli smartphone e della tecnologia di consumo, supportata da una strutturata logistica interna e canali distributivi corti. Il gruppo è riconosciuto a livello internazionale e gode di un’ottima reputazione come società di trading, grazie all’affidabilità e alla prontezza nell’affrontare il mercato in ogni sua condizione.
L'economia circolare è alla base del progetto Prestige e coinvolge quotidianamente il lavoro e la strategia commerciale aziendale. Partendo dal presupposto che ogni impresa influenza il benessere del sistema sociale che la circonda attraverso la sua attività, e credendo che l’ecosostenibilità possa andare di pari passo con l’innovazione tecnologica e la tecnologia di consumo, il team di Prestige Group s.r.l. ha iniziato da qualche anno la ricerca e poi la partnership con una delle multinazionali più grandi al mondo che ridonano vita ai dispositivi usati rendendoli esattamente come nuovi. È nato così la piattaforma enjoyricondizionati.it, e-commerce con l’obiettivo di garantire device di massima qualità a prezzi accessibili e rispettando l’ambiente, al fine di diventare l’azienda di riferimento nell’industria dell’elettronica di consumo in Italia. Vendiamo prodotti sia nuovi che ricondizionati, rivolgendoci al mercato B2B e B2C. La nostra attività è a minimo impatto ambientale in quanto basata su processi e metodologie volte a salvaguardare le risorse del nostro pianeta, per farlo doniamo una seconda vita ai prodotti.
"L'usato" è ancora tabù per tanti ma i vostri prodotti sono molto lontani dal concetto di usato; che significa device rigenerato?
Bisogna fare chiarezza, ricondizionato è ben diverso da usato: quest’ultimo è venduto nel suo stato di usura. I prodotti ricondizionati commercializzati da Enjoy sono originali e certificati, subiscono un processo di manutenzione dal punto di vista estetico e meccanico-funzionale che li riporta ad uno stato ottimane pari al nuovo e sono poi classificati per “class” su base estetica.
I tecnici del nostro LAB ispezionano i prodotti che vengono completamente rinnovati (con pezzi nuovi e originali) e testati in 40 passi (tra cui pulizia dei dati, sostituzione delle componenti, revisione estetica e disinfezione con detergenti biodegradabili). A questo punto sono pronti per essere inseriti nel nostro packaging 100% riciclabile e commercializzati sul nostro e-commerce online con 12 mesi di garanzia. Abbiamo poi una categoria di prodotti, da noi chiamati “Unused”: elettrodomestici completamente nuovi di efficienza energetica A++ e A+++, super ecologici, che per ragioni estetiche di box o dell’aspetto del prodotto non passano i controlli di qualità dei normali canali di vendita, su Enjoy anche questi hanno una chance.
Al nostro pensiero si è unita TIM Green che ci ha scelti per commercializzare device ricondizionati Enjoy per una scelta di acquisto piu’ responsabile. Vogliamo fare leva sulla consapevolezza dei consumatori circa i danni provocati dall’impatto ambientale del sistema produttivo, puntando anche sul risparmio notevole a parità di prodotto acquistato su altri canali. Le risorse del nostro pianeta non sono infinite, e neanche la sua capacità di smaltire i rifiuti, soprattutto quelli tecnologici.
Ambiente e sostenibilità sono le parole d'ordine del futuro ma anche sicurezza ed affidabilità, possiamo usare questi aggettivi per voi?
Siamo un’impresa socialmente responsabile e lo dimostriamo attraverso i nostri valori.
Rispettare l’ambiente, valorizzare il legame con il territorio, offrire prodotti di qualità, inseguire l’innovazione sostenibile e comportarci con eticità nei confronti dei lavoratori. La qualità della vita dei nostri dipendenti, delle loro famiglie e della società sono al centro della nostra attenzione. Inoltre, avere piena consapevolezza del contesto sociale ed economico è fondamentale per ottenere la fiducia del cliente.
La via della green economy può rappresentare un’importante opportunità di sviluppo, uno strumento innovativo per affrontare la crisi; cosi’ come rispettare un modello di economia circolare sostenibile può rendere accessibile a tutti la tecnologia nel nostro caso, e in generale tutte le risorse ambientali.
Noi come azienda di ricondizionamento cosa garantiamo? L’acquisto di un prodotto perfettamente funzionante, al pari del nuovo, ad un prezzo più basso circa del 30-40 %. Un risparmio in termini di spesa e di risorse per il nostro pianeta! Anche il nostro servizio post vendita è sinonimo di affidabilità e sicurezza, il nostro team è sempre a disposizione dei clienti per aiutarli a risolvere qualsiasi problematica relativa al prodotto o al servizio.
In tempo di pandemia, però, voi avete voluto aiutare gli altri a modo vostro e nel vostro campo ci dice come?
L’arrivo della Pandemia ha colto alla sprovvista azienda, famiglie e istituzioni.
Paradossalmente il costo della vita è aumentato a causa di questo periodo di fermo generale. Con la maggior parte dei lavoratori in cassa integrazione è stato complicato per molte famiglie adattarsi alla DAD, molti non potevano permettersi l’acquisto di un tablet o un computer per consentire ai propri figli di seguire le lezioni a distanza.
Per questo abbiamo avviato un processo di “Democrazia Digitale”. Il nostro motto era “Nessuno resti indietro”, riferito ai ragazzi che purtroppo non potevano permettersi un dispositivo per studiare da casa, con noi hanno trovato una strada per continuare a formarsi mediante piani di Social responsability o prezzi scontati.
Il nostro è il CRAL rivolto ai lavoratori del mondo delle telecomunicazioni, quale prospettiva vede nel nostro mondo rapportata alla tecnologia green?
Il mondo delle Telco sarà il cuore del mercato green nel prossimo futuro: partendo dal mercato degli smartphones nuovi che ha perso circa il 2% di unità vendute tra il 2014 e il 2020, passando dai 218 milioni ai 204 milioni di device a discapito del consumatore finale che ha visto un aumento del prezzo medio del 4%. Il mercato delle Telco, in particolare TIM, ha capito che si può creare una nuova tendenza #Green nel re-commerce degli smartphones.
Secondo le stime della International Data Corporation (IDC) le spedizioni mondiali di smartphone usati e ricondizionati avrebbero raggiunto i 225,4 milioni di unità nel 2020,
e si prevede il raggiungimento di 351,6 milioni di unità nel 2024 con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) dell'11,2% dal 2019 al 2024.[5]
Gli USA, i primi a commercializzare ufficialmente l’usato e poi il ricondizionato, godono di un vantaggio competitivo: canoni estetici diversi dai nostri. Il loro motto è “It works, it’s fine!” senza badare troppo a fronzoli estetici, a favore della funzionalità. L’Europa segue lo stesso trend di crescita passando dal 5 all’11% di market share. In Italia il ruolo di pioniere avanguardistico del mondo green lo detiene TIM. Sino ad ora i prodotti ricondizionati erano affidati ad un mercato secondario, a ricondizionatori e assicuratori che usavano questi device come sostitutivi dei prodotti nuovi con copertura casko. Il ricondizionato come quello Enjoy, dunque di prima fascia, rappresenta per le Telco e per i propri clienti una vera e propria opportunità. Permette di creare strategie di fidelizzazione attraverso il concetto “green”, fornendo al cliente fidelizzato la possibilità di cambiare il device più spesso rispetto a prima e con un “carbon print” molto più basso! Il cliente può restituire il telefono all’operatore che può provvedere attraverso il suo partner ricondizionatore, in questo caso Enjoyricondizionati.it, a ridare vita al device e a valorizzarlo in termini economici.
Lo smartphone di per sé è da sempre un prodotto “sexy” per le vendite, specie se si parla della “mela americana”: si potrebbe dare una nuova linfa vitale al canale vendite con una nuova proposizione prodotto in combinata con la vendita della Sim a tariffe ancora più accessibili! In questo meccanismo, passa il concetto della già menzionata “democrazia digitale” perché il ricondizionato permette all’utente di utilizzare, ad un costo più accessibile, una tecnologia più moderna e di fascia medio alta. Allo stesso tempo, l’industria stessa continua a focalizzarsi su prodotti di fascia alta a marginalità più soddisfacente, assicurando un meccanismo di ricambio più rapido e una valorizzazione residua più alta del prodotto tecnologico esattamente come accade nel mercato delle autovetture. In Italia, TIM con la tariffa Next opera già da un po' in tal senso, assicurando all’utente un modello sempre aggiornato e rivalorizzando il bene rientrato.
Lei è giovane, la vostra realtà è giovane quindi in chiusura vorrei chiederle: la più grande sfida del futuro quale sarà?
L’Italia, messa a confronto con altri paesi industrializzati, ha mostrato una grande difficoltà nell’adattamento alla green economy. A condizionare produttività ed economia sono state le scarsità infrastrutturali seguite dalla perdita di rilevanti quote di mercato.
La green economy e l’industria 2.0 possono rappresentare un’importante opportunità di sviluppo, uno strumento innovativo per affrontare la crisi e il connubio perfetto tra economia ed esigenze ambientali. La sostenibilità diventa sinonimo di qualità, innovazione e valorizzazione del territorio.
Nell’Expo di Shanghai tenutosi nel Settembre del 2010, l’iniziativa “Greening the future” è risultata un successo. Da un’indagine di Unioncamere e Symbola[6] risulta che il 30% delle PMI italiane coinvolte nella crisi sta puntando su politiche di green economy, con una percentuale che sale per le imprese che esportano (33,6%) e che hanno incrementato la qualità dei propri prodotti (44.3%).
L’innovazione e il cambiamento non sono sostenibili senza l’impegno costante delle persone: noi come azienda, e ancor di più come insieme di persone, contribuiamo giorno per giorno con concretezza al sistema dell’economia green e circolare e miriamo all’evoluzione: in fondo qualcuno dovrà pure cominciare, è un’opportunità e una sfida da non perdere!
[1] The Global E-waste Monitor 2020 : http://ewastemonitor.info/
[2] RAPPORTO GREENITALY https://www.csqa.it/Sostenibilita/News/432-mila-imprese-italiane-hanno-investito-sulla-gr Link alternativo: https://www.casaeclima.com/ar_40039__imprese-italiane-investito-sulla-green-economy-ultimi-cinque-anni-rapporto.html
[3] Le opportunità di migliorare l’efficienza nell’impiego delle risorse per il mondo delle imprese (The opportunities to business of improving resource effi ciency) (2013): http://ec.europa.eu/environment/enveco/resource_effi ciency/pdf/report_opportunities.pdf
[4] Creazione di un modello delle ripercussioni economiche e ambientali del cambiamento nel consumo delle materie prime (Modelling the economic and environmental impacts of change in raw material consumption) (2014), Cambridge Econometrics et al.: http://ec.europa.eu/environment/enveco/resource_effi ciency/pdf/RMC.pdf
[5] Smartphone usati e ricondizionati: oltre 225 milioni di unità spedite nel 2020, (2021), HDBlog.it: https://www.hdblog.it/smartphone/articoli/n532034/smartphone-usati-ricondizionati-2020/
[6] Unioncamere, Symbola, 2011, p. 32